BB

>4pediatriapa Seguici su Facebook //12 Novembre Giornata mondiale contro la Polmonite // 14 Novembre Giornata mondiale del diabete // 17 Novembre Giornata mondiale dei nati prematuri // 20 Novembre Giornata universale del bambino //div>
Visualizzazione post con etichetta MALATTIE METABOLICHE GENETICHE RARE. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta MALATTIE METABOLICHE GENETICHE RARE. Mostra tutti i post

09/03/11

Malattia di Gaucher

nightingale-florence2La malattia di Gaucher

La malattia di Gaucher è una malattia ereditaria rara. Il nome origina da quello del medico francese Philippe Charles Ernest Gaucher, che nel 1882 per primo descrisse la malattia in un paziente di 32 anni con milza e fegato ingrossati. Nel 1924, il medico tedesco H. Lieb riusci ad isolare un particolare componente grasso dalle milze di pazienti affetti, identificato dieci anni più tardi come glucocerebroside dal medico francese A. Aghion. Nel 1965 il medico americano Roscoe O. Brady e i suoi collaboratori dimostrarono che l'accumulo di glucocerebroside è causato dalla mancanza genetica dell'enzima glucocerebrosidasi.

La ricerca condotta negli ultimi trenta anni ha fornito le premesse per lo sviluppo della terapia enzimatica sostitutiva adoperando una forma modificata della glucocerebrosidasi per sostituire l'enzima mancante nei pazienti affetti dalla malattia di Gaucher.

La malattia di Gaucher è una malattia da accumulo lisososomialecausata dalla mancanza del l'enzima glucocerebrosidasi.

Che cosa significa malattia da accumulo lisososomiale?

Il corpo umano contiene i macrofagi, specializzati nella trasformazione di cellule che hanno completato il loro ciclo vitale in molecole semplici che possono essere riutilizzate. Tramite questo processo, molto simile all'atto di mangiare e digerire il cibo, i macrofagi "mangiano" le cellule invecchiate e le "digeriscono" per mezzo di enzimi contenuti in compartimenti cellulari chiamati lisosomi. L'enzima glucocerebrosidasi è uno dei tanti enzimi lisosomiali che ha il compito di trasformare il glucocerebroside in zuccheri (glucosio) e grassi (ceramide).

08/03/11

L’assistenza al bambino con malattia metabolica congenita


nightingale-florence2 Introduzione: Il termine “malattie metaboliche congenite” (MMC) descrive un gruppo di più di 500 malattie che coinvolgono una o più vie metaboliche. Alcuni esempi sono costituiti dal deficit del ciclo dell’urea oppure le aminoacidopatie come la malattia delle urine a sciroppo di acero. Nella tabella 1 sono riportati brevi definizioni di alcune malattie metaboliche congenite. Il numero, la complessità e la variabilità clinica con cui tali quadri si presentano, rendono le MMC una vera sfida per i professionisti sanitari. Un ritardo nella diagnosi può causare, nei primi giorni di vita, gravi danni neurologici o rivelarsi addirittura mortale (1). Lo screening delle malattie metaboliche si è perfezionato negli ultimi anni, in particolare è aumentata la disponibilità di spettrometri di massa tandem, così oggi gli Infermieri si trovano ad assistere bambini con MMC molto più frequentemente rispetto a qualche anno fa. L'argomento principale di questo articolo è l’assistenza infermieristica al bambino con MMC in fase acuta, tuttavia alcuni aspetti dell’assistenza qui menzionati possono essere applicati anche alla gestione infermieristica del bambino con MMC nelle fasi che seguono quella acuta. L’articolo fornisce anche informazioni circa la diagnosi e la classificazione delle MMC. La fisiopatologia sarà illustrata usando come esempi i difetti del ciclo dell’urea e le organicoacidurie da aminoacidi ramificati, che si incontrano più frequentemente nella pratica clinica.
images
Scarica Leggi  PDF

06/03/11

FEBBRE MEDITERRANEA FAMILIALE


nightingale-florence2FEBBRE MEDITERRANEA FAMILIALE (FMF)

Cos’è?
La febbre mediterranea familiare (FMF) è una malattia genetica caratterizzata da
ricorrenti attacchi di febbre, accompagnati  da dolori addominali, al torace e/o alle
articolazioni con gonfiore. Generalmente la malattia interessa persone originarie della
zona del mediterraneo e del medio oriente, cioè Ebrei (specialmente Sefarditi), Turchi,
Arabi e Armeni.

Quanto è comune?
La frequenza della malattia nelle popolazioni a rischio è di circa 1-3 casi su mille. È rara
in altre parti del mondo. Dopo la scoperta del gene, è stata però diagnosticata più
frequentemente anche tra le popolazioni dove si pensava fosse molto rara, vedi gli
Italiani, i Greci e gli Americani.

Emoglobinuria parossistica notturna

 nightingale-florence2  Definizione
   Raro disordine di natura clonale caratterizzato da distruzione prematura delle cellule del sangue, conseguente ad anomalie della
membrana cellulare acquisite durante la formazione midollare.

Descrizione
L'Emoglobinuria parossistica notturna è una rara forma di anemia, caratterizzata dalla seguente triade clinica: 1) emolisi
intravascolare cronica (rottura dei globuli rossi con fuoriuscita di emoglobina), 2) trombosi venose, che si verificano nel 50% circa
dei pazienti, specie a carico delle vene epatiche, addominali, cerebrali e del derma 3) citopenia (insufficiente produzione di cellule
del sangue nel midollo osseo), che può essere lieve o severa (pancitopenia), in associazione con anemia aplastica.
Pur essendo cronica, la malattia mostra riacutizzazioni episodiche dei sintomi (crisi emolitiche), e per questo viene definita
parossistica: gli episodi hanno durata variabile, da pochi giorni ad alcune settimane, e sono caratterizzati tipicamente da comparsa
di urine scure al mattino, crisi dolorose specie a carico del distretto esofageo e addominale,  possibilità di eventi trombotici. La
distruzione dei globuli rossi determina gradi estremamente variabili di anemia; si va infatti da forme clinicamente silenti a quadri
dominati da astenia, facile faticabilità, colorazione giallastra di cute e mucose (ittero), ingrandimento della milza (splenomegalia).
In alcuni casi la presenza di emoglobina nelle urine (emoglobinuria) può non essere mai riscontrata, mentre è quasi sempre
evidenziabile la presenza di emosiderina, forma insolubile di ferro derivante dal metabolismo dell'emoglobina. Gli episodi tendono
a verificarsi in particolare di notte o in condizioni di stress fisico (es. interventi chirurgici, infezioni).
Oltre all'anemia i pazienti possono presentare anomalie, e riduzione del numero, a carico dei globuli bianchi con un'aumentata
suscettibilità alle infezioni, nonché a carico delle piastrine  con comparsa di manifestazioni trombotiche profonde dei vasi
addominali, epatici (con ittero, dolore addominale, epatomegalia, ascite), del derma (con formazione di noduli cutanei rossastri
dolorosi). Rara è la trombosi dei vasi cerebrali (con cefalea, papilledema). Nel 10-20% dei casi la riduzione progressiva dei globuli
bianchi associata alla diminuzione delle piastrine determina  l'evoluzione dell'emoglobinuria  parossistica notturna in anemia
aplastica. Sono comunque descritti anche casi di remissione spontanea della malattia.
La diagnosi viene posta attraverso l'esecuzione  di accertamenti di laboratorio specifici. Gli esami di laboratorio evidenziano  un
aumento della concentrazione della lattico deidrogenasi (LDH) e della  conta reticolocitaria. Ridotta è invece la concentrazione
dell'aptoglobina nel sangue, mentre le urine presentano emoglobina ed emosiderina. L'analisi con citofluorimetria, o con anticorpi
monoclonali, rappresenta l'esame cardine per la diagnosi definitiva di questo disordine e dimostra la presenza di globuli rossi ed
altre cellule ematiche prive di particolari proteine di membrana (CD55 e CD59) importanti per  la regolazione della lisi cellulare
mediata dal sistema del complemento (insieme di molecole deputate alla difesa dell'organismo). La citofluorimetria permette inoltre
di stabilire la percentuale e il tipo di cloni alterati così da avere una sufficiente correlazione con l'andamento clinico.
L'ecocolor-doppler, la tomografia assiale computerizzata e  la risonanza magnetica possono evidenziare l'eventuale presenza di
trombosi venose.

   Sinonimi
Sindrome di Marchiafava Micheli

 Leggi Scarica PDFimages

05/03/11

malattia di Wilson

nightingale-florence2   Definizione
La malattia di Wilson é un disordine ereditario del metabolismo del rame, caratterizzato da un accumulo di questo elemento in vari
organi e tessuti, in particolare a livello del fegato, del sistema nervoso centrale e della cornea. Questa malattia è stata descritta
per la prima volta nel 1912 da Wilson col nome di "degenerazione lenticolare progressiva". Il gene responsabile della malattia è
stato individuato nel 1993 da tre gruppi di ricerca indipendenti.
  Descrizione
Il rame è un oligoelemento essenziale dotato di un'elevata reattività; ciò lo rende un indispensabile componente di molti enzimi ma
anche un elemento potenzialmente tossico per le cellule se lasciato in forma libera (non incorporato o legato a proteine). Il rame è
ampiamente diffuso negli alimenti e, con una dieta normale, ne introduciamo quotidianamente una quantità maggiore di quella
necessaria. La principale via a nostra disposizione per eliminare il rame in eccesso è rappresentata dalla sua escrezione per
mezzo della bile; l'anomalo accumulo di rame che caratterizza la malattia di Wilson dipende da un'alterazione di questo processo.
L'accumulo del rame inizia tipicamente a livello del fegato per poi interessare altri organi. Quando la massima capacità di
immagazzinamento del rame dei vari tessuti viene superata, esso inizia ad esercitare i suoi effetti tossici sulle cellule

27/02/11

GLICOGENOSI TIPO 1B

nightingale-florence2GLICOGENOSI TIPO 1B

DISTURBI DEL METABOLISMO E DEL TRASPORTO DEI CARBOIDRATI (ESCLUSO: DIABETE MELLITO)

Definizione

Un gruppo di disordini ereditari del metabolismo che coinvolgono gli enzimi della sintesi e della degradazione del glicogeno. In alcuni pazienti vi è un marcato ingrossamento epatico. In altri l'accumulo di glicogeno è più generalizzato, talvolta con importante coinvolgimento cardiaco. (Medline Thesaurus)

Segni e sintomi

Le glicogenosi sono un gruppo di malattie ereditarie in cui il metabolismo del glicogeno è alterato . Virtualmente, tutte le proteine coinvolte nella sintesi o nella degradazione del glicogeno, e nella loro regolazione, sono state identificate come causa di qualche tipo di glicogeneosi. In questi disordini il glicogeno è alterato per quantità, per qualità o per entrambe. Fegato e muscolo contengono abbondanti quantità di glicogeno e rappresentano i tessuti più gravemente colpiti da queste malattie (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
GLICOGENOSI TIPO I
(malattia di Von Gierke)
I pazienti con glicogenosi tipo I possono esordire nel periodo neonatale con ipoglicemia ed acidosi lattica; tuttavia, più comunemente l'esordio clinico è a 3-4 mesi con epatomegalia e/o convulsioni da ipoglicemia. Questi bambini spesso presentano una faccia definita 'da bambola', suggerita dall'eccesso di tessuto adiposo nelle guance, estremità relativamente sottili e un addome prominente a causa della massiva epatomegalia. Anche i reni sono simmetricamente ingranditi, mentre milza e cuore sono di normale grandezza. In infanzia possono essere evidenziati xantomi cutanei nelle braccia e nelle gambe, e alterazioni retiniche caratterizzate da lesioni multiple paramaculari giallastre e ben delimitate. Queste alterazioni appaiono correlate positivamente con il grado di iperlipemia. Ipoglicemia, acidosi lattica, iperuricemia e iperlipidemia sono patognomonici della malattia. Il plasma può essere lattescente a motivo dell'elevatissima concentrazione di trigliceridi.
Il tipo Ib ha un decorso simile, con in più il riscontro di neutropenia e di deficit della funzione neutrofila, con infezioni batteriche ricorrenti.
Il tipo Ic è stato descritto solo in pochi pazienti. Non ci sono informazioni sufficienti da permettere di dare una descrizione generale delle manifestazioni cliniche.

26/02/11

Giornata delle Malattie Rare 2011

Giornata delle Malattie Rare 2011
"Rari ma uguali"
Le disuguaglianze sanitarie che subiscono i pazienti di malattia rara sia nel proprio Paese sia nel confronto tra Paesi diversi: questo il tema di riflessione della IV Giornata delle Malattie Rare.

Disuguaglianze e inequità
Le malattie rare hanno, a volte, nomi evocativi, come ad esempio Niemann-Pick, Paraparesi Spastica Ereditaria, Trombofilia, Emofilia, Progeria, Alcaptonuria, sconosciuti non solo al "grande pubblico", ma anche agli "addetti ai lavori". La scarsa conoscenza delle malattie rare fa pagare un conto molto salato ai malati rari, costretti a convivere con patologie pesanti e con un profondo senso di isolamento.
La prima chiave di volta per affrontare in modo efficace e corretto le malattie rare e i problemi dei pazienti sta proprio in questo: avere la stessa possibilità di accesso alle cure, la stessa capacità di attrarre interesse al pari di qualunque altra patologia non definita o considerata "rara".
"Chiunque ha il diritto di accedere alla prevenzione e il diritto a beneficiare dei trattamenti medici", dichiara l'articolo 35 della Carta Europea Dei Diritti Fondamentali. Eppure le storie dei malati rari testimoniano di profonde ingiustizie e disuguaglianze di trattamento. Pensiamo alle grandi disparità nella tempestività della diagnosi, oppure all'accesso ai farmaci o alle terapie. Ma pensiamo anche a quelle malattie rare che colpiscono pochissimi pazienti nel mondo e alle difficoltà di conoscenza, informazione e approfondimento. Un problema che riguarda tutti, non solo i comuni cittadini, ma anche i ricercatori, i medici, i produttori di farmaci come i farmacisti o i decisori politici che devono fare scelte in politica sanitaria ed economica.
In questi ultimi anni è aumentata in Europa l'attenzione verso uno sviluppo sostenibile ed equo alle risorse, in linea con i principi universali di giustizia sociale. È essenziale sostenere e supportare la voce del movimento europeo dei pazienti  che promuove per tutti i malati rari l'accesso alla sanità, ai servizi sociali, ai farmaci orfani, all'assistenza e ai diritti sociali fondamentali: salute, educazione, lavoro, alloggiamento

Il valore aggiunto della Giornata delle Malattie Rare
"Rari ma uguali" è lo slogan che ben sintetizza il tema di questa Giornata e si inserisce bene nella cornice ideale che ogni anno dà il senso alla manifestazione: mantenere viva la dichiarazione dell'Unione Europea sulle malattie rare quale "Priorità di Sanità pubblica". Un concetto presente nell'attuale programma europeo di sanità pubblica, ma che dovrà essere confermato nella prossima edizione, 2014-2020, del programma: questo obiettivo è ben chiaro al movimento europeo dei pazienti ed è certamente un obiettivo della Giornata 2011.
Maggiori informazioni sulla Giornata delle Malattie Rare 2011 e le iniziative programmate da Eurordis - European Organisation for Rare Disease - e dalle organizzazioni federate nei vari Paesi potrete trovarle sul sito europeo (in inglese) www.rarediseaseday.org. Navigando tra le pagine del sito leggerete tante testimonianze della vita quotidiana dei malati rari: cosa significa ricevere una diagnosi di malattia rara, come cambiano le vite non solo delle persone colpite da una malattia rara, ma anche dei familiari, di chi se ne prende cura, di chi gli vuole bene. Anche la vostra storia personale è importante, se volete farla conoscere potete inviare un testo di massimo 1000 battute (spazi inclusi) anche in lingua italiana a rarediseasedaystories2011@eurordis.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Cosa fa UNIAMO
La federazione è impegnata nel coordinamento delle manifestazioni di piazza che coinvolgeranno tutte le associazioni federate e centinaia di volontari e attivisti in tutta Italia.
Il 26 febbraio al Teatro Argentina in Roma, si svolgerà "Figli di un male minore - Rari ma uguali", organizzato dalla Fondazione Luca Barbareschi in collaborazione con Uniamo Federazione Italiana Malattie Rare onlus.
Domenica 27 febbraio la Lega Pallavolo Serie A Maschile e Femminile scenderà in campo con le sue squadre in tanti palazzetti alle ore 18:00 per una straordinaria giornata di campionato nazionale, ricca di significato.
Per ulteriori informazioni sul significato della Giornata delle Malattie Rare potete scrivere a Simona Bellagambi, bellagambi.estero@uniamo.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ; per segnalare una vostra iniziativa o partecipare ad una manifestazione oppure per richiedere materiali, mandate un messaggio alla segreteria di UNIAMO, segreteria@uniamo.org Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. .
Maggiori dettagli sul programma li potete trovare nel programma allegato.
Cosa fa IRIS
o  Santa Flavia (PA), 27 febbraio 2011 – stand informativo in piazza dalle 9:00 alle 13:00
Referente: Carmen Salamone  cell  3389778006  Ass. IRIS   associazioneiris@libero.it
Associazione: IRIS Associazione Siciliana Malattie Ereditarie Metaboliche

o  Palermo,  28 febbraio 2011 – stand informativo c/o Osp. Bambini di Palermo dalle 8:00 alle 17:00
Referente: Carmen Salamone cell 3389778006 Ass. IRIS   associazioneiris@libero.it
Associazione: IRIS   Associazione Siciliana Malattie Ereditarie Metaboliche

16/02/11

LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE

LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE

LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE
Aspetti pratici di diagnosi differenziale e principi di trattamento

Dr. ALBERTO BURLINA - Dipartimento di Pediatria -
Università di Padova

La patologia metabolica ereditaria rappresenta in Italia ormai una realtà non più riservata solo a Centri Specializzati ma presente anche nella pratica pediatrica quotidiana.

Introduzione

Le malattie metaboliche ereditarie hanno avuto per molto tempo e soprattutto nel nostro Paese nomea di patologie rare od eccezionali. Solo recentemente grazie all'enorme progresso nel campo diagnostico e terapeutico, tale patologie hanno raggiunto anche da noi una connotazione ben precisa. Con il controllo sempre più efficace delle patologie infettive e nutrizionali la percentuale dei ricoveri per malattie su base genetica è circa pari al 10 - 15% nei principali Centri Pediatrici. Si tratta di malattie ereditarie per lo più autosomiche recessive ed in piccole parte X-linked. Una mutazione, cioè una variazione della sequenza di basi del DNA a livello di uno specifico gene, porta alla sintesi di un m-RNA anomalo e, di conseguenza, di una proteina anomala (enzima, proteina di trasporto).
La diversa localizzazione della stessa mutazione in seno a uno stesso gene può provocare la stessa malattia ma di diversa gravità. Ciò spiega l'ampia eterogeneità clinica di queste malattie: la stessa malattia può presentarsi in forma acuta neonatale, ad insorgenza più tardiva nel lattante e varianti cosi lievi che si rivelano solo in condizioni particolari.
La funzione enzimatica può essere alterata per anomalie dell'apoenzima o della sintesi di cofattori.
Benché' eterogeneo e complesso, questo gruppo di malattie riveste un'indubbia importanza scientifica e pratica che deriva dalle seguenti considerazioni;
a) La diagnosi può in molti casi consentire una terapia in grado di far regredire il danno metabolico in atto permettendo un pieno recupero funzionale o limitando il danno e gli esiti a distanza.


Anemia di Fanconi

Anemia di Fanconi 
È una malattia ereditaria a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata da:
bassa statura
pancitopenia
malformazioni varie
iperpigmentazione cutanea
La base patogenetica della malattia è una particolare fragilità dei cromosomi con rotture e riarrangiamenti che spiegherebbero le malformazioni quando si verificano nella vita intrauterina e le altre manifestazioni quando si manifestano dopo la nascita.
Queste alterazioni potrebbero dipendere da una alterazione dei processi di riparazione del DNA.
Clinica
Al momento della nascita sono presenti malformazioni che possono riguardare SNC, occhio, scheletro, rene, cuore e genitali.
Verso i 4-5 anni compaiono le alterazioni ematologiche: dapprima piastrinopenia, quindi anemia ed infine granulocitopenia.
Inizialmente si ha una aumentata proliferazione midollare (fase iperigenerativa) fino all’esaurimento midollare (fase iporigenerativa).
I soggetti affetti inoltre presentano una aumentata suscettibilità allo sviluppo di neoplasie (leucemie acute o neoplasie epatiche).
La prognosi è infausta: la maggior parte dei pazienti muore prima dei 20 anni.
Diagnosi

10/02/11

SINDROME Allgrove (AAA)

                                  SINDROME  Allgrove (AAA)
Nel 1978, Allgrove e colleghi hanno descritto 2 coppie di fratelli non correlati con deficit isolato di glucocorticoidi e acalasia del cardias dell'esofago. Quest'ultima condizione coinvolto passaggio ritardato di cibo nello stomaco e conseguente dilatazione dell'esofago toracico. Tre di questi individui ha avuto anche la produzione di lacrime difettoso, che porta gli autori a speculare che la combinazione di acalasia, deficit surrenale e alacrimia rappresentato un familiare di malattia ereditaria. Gli autori hanno anche le pubblicazioni di cui al preliminare di Kelch et al e Counahan e Occidente, che hanno riferito su pazienti con assenza di reazione ereditaria surrenali a ormone adrenocorticotropo (ACTH). Allgrove ha sottolineato che questi pazienti hanno sviluppato acalasia e suggerito che tutti i pazienti condiviso una sindrome comune.
Allo stesso modo, i pazienti inizialmente riferito che acalasia isolati sono stati successivamente dato una diagnosi di insufficienza surrenalica , evidenziando la presentazione variabile di questa sindrome. Infatti, la disfunzione surrenale in un sottogruppo di pazienti non si limitava al glucocorticoide deficit, ma è stato anche dimostrato di includere deficit di mineralcorticoidi.
Negli anni successivi, numerosi autori pubblicato rapporti simili che hanno contribuito a definire le caratteristiche e le relative primarie di questa sindrome. Diversi autori pubblicati descrizioni di un mondo autonomo disturbi maggiormente associati al Allgrove triade iniziale, che porta un autore a suggerire il nome di sindrome 4A (insufficienza surrenalica, acalasia del cardias, alacrimia, anomalie autonomo). autonomica disturbi specifici di cui in questa sindrome includono anormale riflessi pupillare, povero variabilità della frequenza cardiaca, e ipotensione ortostatica. Altre caratteristiche fenotipiche occasionalmente associati a questa sindrome sono descritti di seguito.
Diversi autori hanno studiato la base genetica della sindrome Allgrove. Anche se molti geni candidati logico sono stati indagati, compresi quelli che codifica per il recettore ACTH, polipeptide intestinale vasoattivo (VIP), il recettore-1 VIP, peptide ciclasi pituitaria l'attivazione, e neurotrofina-3, non geni mutanti sono stati identificati in pazienti con questa sindrome. L'analisi di linkage in entrambe le stirpi europee e Puerto Rican fornisce la prova per il collegamento a banda 12q13 vicino al tipo di cluster di geni della cheratina II. Il collegamento a una regione del genoma contenente un cluster di geni della cheratina è particolarmente interessante a causa della ipercheratosi delle palme e le suole che si osserva in alcuni pazienti.

08/02/11

LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE


                       LE MALATTIE METABOLICHE EREDITARIE
                     Aspetti pratici di diagnosi differenziale e principi di trattamento
Dr. ALBERTO BURLINA - Dipartimento di Pediatria -
Università di Padova

La patologia metabolica ereditaria rappresenta in Italia ormai una realtà non più riservata solo a Centri Specializzati ma presente anche nella pratica pediatrica quotidiana.


Introduzione

Le malattie metaboliche ereditarie hanno avuto per molto tempo e soprattutto nel nostro Paese nomea di patologie rare od eccezionali. Solo recentemente grazie all'enorme progresso nel campo diagnostico e terapeutico, tale patologie hanno raggiunto anche da noi una connotazione ben precisa. Con il controllo sempre più efficace delle patologie infettive e nutrizionali la percentuale dei ricoveri per malattie su base genetica è circa pari al 10 - 15% nei principali Centri Pediatrici. Si tratta di malattie ereditarie per lo più autosomiche recessive ed in piccole parte X-linked. Una mutazione, cioè una variazione della sequenza di basi del DNA a livello di uno specifico gene, porta alla sintesi di un m-RNA anomalo e, di conseguenza, di una proteina anomala (enzima, proteina di trasporto).
La diversa localizzazione della stessa mutazione in seno a uno stesso gene può provocare la stessa malattia ma di diversa gravità. Ciò spiega l'ampia eterogeneità clinica di queste malattie: la stessa malattia può presentarsi in forma acuta neonatale, ad insorgenza più tardiva nel lattante e varianti cosi lievi che si rivelano solo in condizioni particolari.
La funzione enzimatica può essere alterata per anomalie dell'apoenzima o della sintesi di cofattori.
Benché' eterogeneo e complesso, questo gruppo di malattie riveste un'indubbia importanza scientifica e pratica che deriva dalle seguenti considerazioni;
a) La diagnosi può in molti casi consentire una terapia in grado di far regredire il danno metabolico in atto permettendo un pieno recupero funzionale o limitando il danno e gli esiti a distanza.
È ancora da sottolineare che le patologie di tipo ereditario sono tra le cause preminenti di handicap psichico e neuro-motorio in età infantile. Si deduce, quindi, quanto inciderebbe sull'organizzazione dell'assistenza sanitaria pediatrica un'efficace prevenzione, primaria o secondaria (quest'ultima per larga parte identificabile con la cosiddetta terapia) delle malattie genetiche.
b) Ove questa possibilità non esista, la diagnosi consente di fornire ai genitori specifiche informazioni genetiche concernenti futuri figli e diagnosi prenatale.
c) Le conoscenze sulla loro patogenesi portano al chiarimento di meccanismi più generali che svolgono un

Quando sospettare una malattia metabolica ereditaria

SCARICA LEGGI  PDF

23/01/11

Malattie metaboliche ereditarie: come riconoscerle in tempo


            Malattie metaboliche ereditarie: come riconoscerle in tempo
Alla nascita possono passare inosservate. Molte volte non vengono prontamente diagnosticate perché sconosciute ai più. Si stima che un bambino su 500 ne nasca affetto e soltanto uno su quattro viene riconosciuto in tempo: sono le malattie metaboliche ereditarie, un gruppo di circa 600 tipi inseriti nel grande libro delle oltre 6000 malattie rare. Queste malattie necessitano di un immediato riconoscimento e di un rapido soccorso clinico alla nascita: la mancata diagnosi precoce può causare al bambino gravi danni cerebrali, oltre che organici.
Riconoscere in tempo queste malattie oggi si può: esiste infatti un test, lo screening allargato neonatale, che, eseguito a 72 ore dalla nascita, identifica fino a 60 tipi di patologie per la cui terapia esistono evidenze scientifiche efficaci. Molte famiglie potranno vedere crescere i loro figli senza disabilità, anche se affetti da questo particolare tipo di malattie genetiche.

Dal 2007 l’Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus (AISMME), che riunisce i genitori dei bambini affetti da queste patologie, ha iniziato una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale per contribuire a formare una maggiore consapevolezza nei confronti della prevenzione in epoca neonatale, e più in generale di questo tipo di malattie, che oggi purtroppo ancora stenta a farsi strada.
“Lo screening metabolico allargato è già attivo negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania, India, Malesia. In Italia dal 2004 è obbligatorio per tutti i neonati della Toscana, commenta Cristina Vallotto, Presidente di AISMME, con un bambino identificato ogni 1800 per un totale finora di 81 bambini affetti. Nel frattempo altre Regioni si sono date da fare per l’attivazione dello screening metabolico allargato: Lazio e Liguria, Sicilia e, grazie all’attività dell’AISMME, il Veneto. Altre ancora si stanno organizzando per l’attivazione, come la Lombardia e l’Emilia Romagna. Ma la strada da percorrere è ancora lunga e tortuosa: c’è bisogno di una adeguata normativa governativa, di uno stanziamento di fondi sufficiente per l’acquisto delle apparecchiature ma anche e soprattutto per la riorganizzazione dei centri screening regionali e dei centri di cura”.
“Ci auguriamo che la prima giornata mondiale per le malattie rare, conclude la Vallotto, sia uno stimolo in più per il Governo a farsi parte attiva nel sollecitare le Regioni a utilizzare i fondi e ad attivarsi velocemente per l’applicazione del test a tutti i 600 mila bimbi nati in Italia ogni anno, ma anche a velocizzare in parlamento l’iter delle proposte di legge su prevenzione, diagnosi e trattamento di queste patologie. I pochi centri di cura esistenti in Italia si trovano troppo spesso senza risorse e strumenti e, in un momento in cui la ricerca sta facendo grossi passi avanti, non possiamo vanificare la professionalità e capacità acquisita dai vari tecnici, un tesoro prezioso da valorizzare ed utilizzare rivalutare”.
Fonte: Ufficio stampa Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie Onlus
LEGGI SCARICA: MEM


ELENCO MALATTIE RARE ESENTI

10/01/11

QUANDO SOSPETTARE UNA MALATTIA METABOLICA EREDITARIA

       QUANDO SOSPETTARE UNA MALATTIA METABOLICA EREDITARIA
                                                Malattia metabolica ereditaria (MME)

Le malattie metaboliche ereditarie, o MME, si stima siano circa cinquemila, costituiscono una parte importante delle malattie rare e rappresentano una delle grandi sfide di questo millennio. Gli errori congeniti del metabolismo sono definiti rari in quanto la loro incidenza non è superiore a 5 su 10000 abitanti e nel complesso rappresentano circa il 10% delle malattie che colpiscono l´umanità. Le malattie metaboliche ereditarie, definite anche errori congeniti del metabolismo, sono un gruppo di malattie genetiche causate dal deficit parziale o totale di una specifica attività enzimatica oppure di una proteina che ha la funzione di trasportare specifici composti attraverso le membrane cellulari.
La via metabolica, quindi, rallenta o si blocca a livello dell´enzima o della proteina carente, con le seguenti possibili conseguenze:
accumulo dei composti (metaboliti) a monte del difetto;
 prodotto finale della via metabolica scarso o assente;
      attivazione da parte dell´organismo di vie metaboliche ´collaterali´ che, solo a volte, riescono ad aggirare parzialmente il blocco.

10/12/10

Mucopolisaccaridosi

Mucopolisaccaridosi :Segni e Sintomi
                                  

Le mucopolisaccaridosi rappresentano un gruppo di patologie da accumulo lisosomiale causate dal deficit degli enzimi che catalizzano  la degradazione  dei glicosaminoglicani  (mucopolisaccaridi). A seconda del tipo di deficit enzimatico può essere ostacolatla degradazione  del dermatansolfato, dell’eparansolfato, del cheratansolfato, del condroitinsolfato e dell’acido ialuronico, singolarmente o in combinazione. L’accumulo lisosomiale dei glicosaminoglicani porta alla disfunzione delle cellule, dei tessuti e degli organi. Sono noti 11 enzimi carenti che danno origine a sette forme distinte di mucopolisaccaridosi.

              ---------------> LINK:  Le Mucopolisaccaridosi <---------------

06/12/10

GLICOGENOSI

Le glicogenosi sono un gruppo di malattie metaboliche rare che colpiscono un bambino su 100.000 nati. Sono dovute alla carenza o al deficit funzionale di uno degli enzimi coinvolti nel metabolismo del glicogeno, il polisaccaride che funge da deposito e da riserva per le molecole di glucosio, che l'organismo utilizza prontamente in caso di bisogno di energia. Un accumulo di glicogeno nei tessuti (fegato, muscoli, rene, cervello) provoca gravi alterazioni organiche. Le persone affette da glicogenosi, non potendo utilizzare i propri depositi di zuccheri, sono costrette a mangiare continuamente sia di giorno che di notte per evitare di cadere in ipoglicemia, con possibile insorgenza di convulsioni e coma, pertanto richiedono una continua e attenta sorveglianza.

05/12/10

SINDROME DI ALLGROVE


fa riferimento a ACALASIA

Definizione
Difetto della motilità esofagogastrica dovuta al mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione. A volte è causato da degenerazione delle cellule gangliari del plesso mienterico o dei nuclei vagali motori. - Medline Thesaurus
Segni e sintomi
L'acalasia rappresenta un disordine primario della motilità esofagea caratterizzato da (1) aumentata pressione a livello dello sfintere esofageo inferiore, (2) assente o incompleto rilassamento dello sfintere esofageo inferiore in risposta alla deglutizione, (3) la perdita della peristalsi esofagea, e (4) l'elevata pressione intraesofagea. L'incidenza dell'acalasia è stimata attorno a 1 su 10,000. Il più recente studio epidemiologico sull'acalasia condotto da Mayberry e Mayell su 129 bambini inglesi ha determinato un tasso di 0,1-0,3 casi per 100,000 per anno

04/12/10

Niemann Pick


La malattia Niemann Pick ("NPD" – Niemann Pick Disease) è in realtà un termine che identifica un gruppo di malattie che interessano il metabolismo e che sono causate da mutazioni genetiche specifiche. Le tre forme più comunemente riconosciute della malattia sono i tipi A, B e C. Nel passato altre forme sono state riconosciute
Niemann Pick Tipo "A" e "B"
I tipi A e B di  NPD sono entrambi causati dalla mancanza di una specifica attività dell'enzima acido sfingomielinasi (ASM). Questo enzima ordinariamente si trova in scompartimenti speciali all'interno delle cellule denominate lisosomi ed è richiesto per metabolizzare un lipido speciale, denominato sfingomielina. Se l'ASM è assente o non funziona correttamente, questo lipido non può essere metabolizzato correttamente ed è accumulato all'interno della cellula, causando anche la morte delle cellule e la disfunzione dei maggiori  sistemi dell'organismo. I tipi "A" e "B" sono entrambi causati dalla stessa mancanza enzimatica e vi è un consenso crescente sul fatto che le due forme

29/09/10

MUCOPOLISACCARIDOSI

Rappresentano un gruppo di malattie dismetaboliche su base genetica, caratterizzate dalla carenza di specifici enzimi lisosomiali con conseguente accumulo patologico e aumentata escrezione urinaria di mucopolisaccaridi non degradati. Insieme con le sfingolipidosi, le mucolipidosi, le glicogenosi, le ceroido-lipofuscinosi, le gangliosidosi e altre lipidosi, le mucopolisaccaridosi rientrano nell’ambito delle malattie lisosomiali su base congenita.La maggioranza di tali malattie ha una trasmissione di tipo autosomico recessivo o è recessiva X-linked.
·  CauseI mucopolisaccaridi sono normali componenti della cornea, delle cartilagini, delle ossa, del tessuto connettivale e del sistema reticolo-endoteliale, per cui queste malattie si caratterizzano per le alterazioni multisistemiche. La carenza enzimatica nelle mucopolisaccaridosi interessa specificamente gli enzimi responsabili della degradazione di eparansolfato, dermatansolfato o cheratansolfato, singolarmente o in combinazione. La mancata idrolisi enzimatica comporta l’accumulo di mucopolisaccaridi in vari stadi di degradazione. Successivamente, vi è una notevole escrezione urinaria degli elementi di accumulo.Nelle cerebropatie dismetaboliche, il deficit enzimatico comporta una mancata produzione dei substrati successivi, un’eccessiva produzione di metaboliti prossimi al blocco e un’eccessiva produzione di metaboliti da vie metaboliche alternative.Le lesioni provocate sul SNC sono dovute sia all’effetto tossico diretto dei metaboliti accumulati sia all’alterazione delle condizioni ambientali locali dovute all’acidosi, all’iperammoniemia, all’ipoglicemia o ad altre alterazioni metaboliche.
·  SintomiLe manifestazioni cliniche a livello sistemico dovute al deposito di mucopolisaccaridi comprendono epatosplenomegalia, insufficienza coronarica, insufficienza o stenosi delle valvole cardiache, disostosi multiple, ecc. Le manifestazioni neurologiche più frequenti sono per lo più dovute all’accumulo di mucopolisaccaridi e lipidi a livello delle cellule nervose  sono rappresentate da ritardo psichico e motorio di grado variabile in tutte le mucopolisaccaridosi, a eccezione delle sindromi di Morquio e di Scheie, dove non è presente il disturbo psichico. Il massiccio ispessimento delle meningi può finire con il determinare idrocefalo, soprattutto nella sindrome di Hurler. A livello urinario possono riscontrarsi vari tipi di MP: in particolare, i composti sono rappresentati da condroitinsolfato A, B o dermatansolfato, C o condroitin-6-solfato, eparansolfato e cheratansolfato.

10/09/10

Iperfenilalaninemia

Iperfenilalaninemia legata al deficit di 6-piruvoil-tetraidropterina-sintasi
Il deficit di 6-piruvil-tetraidropterina sintasi (PTPS), una malattia genetica autosomica recessiva, è una delle cause di iperfenilalaninemia maligna da deficit di tetraidrobiopterina. Il deficit di tetraidrobiopterina causa non solo l'iperfenilalaninemia, ma è anche responsabile del difetto di neurotrasmissione delle monoamine causato dal malfunzionamento delle tiroxina- e triptofano-idrossilasi, entrambi tetraidrobiopterina dipendenti. Il deficit di PTPS dovrebbe essere sospettato in tutti i neonati con un test di screening neonatale positivo per fenilchetonuria, specialmente quando l'iperfenilalaninemia è di grado lieve.

08/09/10

Tripla H (HHH), sindrome della

Si tratta di una malattia metabolica molto rara, a trasmissione autosomica recessiva, meglio nota come sindrome della tripla H. L'anomalia molecolare si basa su un difetto di ingresso di ornitina nel mitocondrio, che dà luogo, secondariamente, a un deficit funzionale di ornitina transcarbamilasi e ornitina aminotransferasi.