sindrome di Zellweger
Codice esenzione: RN1760
Definizione: La sindrome di Zellweger fa parte del gruppo
delle patologie dei perossisomi, piccoli organelli intracellulari in cui
avvengono numerose reazioni biochimiche quali l'ossidazione degli acidi grassi
a catena molto lunga, degli acidi carbossilici, l'ossidazione dell'acido
fitanico, il metabolismo del perossido di idrogeno, la sintesi dei plasmalogeni
e la sintesi parziale degli acidi biliari. Si distinguono tre gruppi di
malattia a seconda che il deficit enzimatico riguardi tutte le funzioni
perossisomiali, più funzioni perossisomiali o singole funzioni perossisomiali.
La sindrome di Zellweger rientra, insieme alla sindrome di Refsum e
all'adrenoleucodistrofia neonatale, nel primo gruppo fenotipico. Nel secondo
gruppo rientra la condrodisplasia puntata rizomelica, mentre nel terzo gruppo
sono compresi l'adrenoleucodistrofia X-linked e difetti enzimatici singoli. Dal
punto di vista clinico il primo gruppo è riconducibile sostanzialmente a un
unico fenotipo “tipo Zellweger”.
Epidemiologia: La
precisa incidenza della sindrome di Zellweger, come delle altre patologie dei
perossisomi, è tuttora sconosciuta; maschi e femmine sono affetti in eguale
misura tranne che per l'adrenoleucodistrofia X-linked.
Segni e sintomi: Il quadro clinico “tipo Zellweger” è
caratterizzato da un esordio in epoca neonatale con ipotonia generalizzata e
convulsioni, epatopatia, alterazioni oculari quali atrofia ottica, glaucoma e
retinite pigmentosa. Si riscontra inoltre un aspetto dismorfico, caratterizzato
da fronte alta, radice del naso piatta, occipite piatto e rima mongolica.
All'esame neuroradiologico si riscontrano difetti di migrazione neuronale e
ampliamento ventricolare laterale. Nella sindrome di Zellweger normalmente
l'exitus avviene entro il primo anno di vita. Nella malattia di Refsum, come
anche nell'adrenoleucodistrofia neonatale, l'andamento è meno severo e i
pazienti sopravvivono infatti più a lungo con handicap neuromotori importanti.
Possono non presentare segni di alterata migrazione neuronale, ma sviluppano
leucodistrofia.
Eziologia: La malattia di Zellweger riconosce un'eziologia
genetica e una modalità di trasmissione autosomica-recessiva.
Test diagnostici: Si possono riscontrare alterazioni degli
enzimi di funzionalità epatica agli esami di routine. Fondamentale è il
dosaggio degli acidi grassi a lunghissima catena (VLCFA = very long chain fatty
acids) che risultano elevati nella maggior parte delle patologie facenti parte
di questo gruppo. Importante è inoltre il dosaggio degli acidi organici
urinari. Tutti questi esami devono essere inviati ai pochi laboratori
specializzati in analisi di questo tipo. Nell'iter diagnostico sono inoltre di
supporto esami neuroradiologici e neurofisiologici.
Diagnosi differenziale: La
diagnosi differenziale si pone con alcune forme di leucodistrofia e alcune
patologie neurodegenerative del SNC.
Terapia: Nella sindrome di Zellweger la terapia è solo
sintomatica e di supporto. Nella malattia di Refsum viene invece consigliata
una dieta povera di acido fitanico in modo da ridurne le concentrazioni
plasmatiche. Da ricordare l'utilizzo dell'olio di Lorenzo (preparato oleoso
contenente acido erucico C22:1 n-9) nell'adrenoleucodistrofia X-linked che ha
un'efficacia nel ritardare la comparsa dei sintomi neuroradiologici.
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