In questi giorni nell'U.O. dove io lavoravo fino a pochi mesi fa. dopo lunghi mesi di degenza
"UN ANGELO E VOLATO IN CIELO"
non trovo parole da esternare. ti dedico questa Preghiera
A Te, o Signore,
umilmente affidiamo questo bambino, così prezioso ai tuoi occhi.
Prendete lui tra le tue braccia e dargli il benvenuto in paradiso, dove non ci sarà dolore, non
pianto né dolore, ma la pienezza di pace e di gioia con tuo Figlio e lo Spirito
Santo nei secoli dei secoli. Amen.
ciao piccolo SEI nel CUORE di tutti noi operatori
24/08/11
23/08/11
NURSING MALPRACTICE: l’errore è dietro l’angolo!
NURSING MALPRACTICE: l’errore è dietro
l’angolo!
Abbiamo potuto assistere in questi ultimi
anni ad una crescita esponenziale della figura dell’infermiere e con essa è
cresciuta a dismisura sia la stessa professione infermieristica che la
professionalità stessa. Ma ogni cambiamento porta con se altrettante
trasformazioni; la crescita professionale ha onerato l’infermiere, libero
oramai del pesante appellativo di “professionale”, di maggiori oneri, di
maggiori carichi di lavoro e ancora più di maggiori responsabilità. La stessa
abolizione del mansionario se da un lato è stato un trampolino di lancio per la
nostra professione, al contempo, dall’altro, ha contribuito a accrescere
sensibilmente le mansioni stesse (scusate il giro di parole) che “competono”
alla nostra professione. Ma, casistica e ragione vuole che tante più sono
funzioni da svolgere nello stesso arco di tempo, tanto maggiore è il rischio di
commettere un errore. Già, l’errore! Per un professionista è uno dei grandi
nemici da evitare, una mannaia sulla nostra testa pronta a mozzare, in taluni
casi estremi, anche la nostra stessa carriera. Ma cos’è veramente l’errore?
20/08/11
Somministrare la terapia ai bambini in modo sicuro
Somministrare la terapia ai bambini in modo sicuro
Garantire la sicurezza dei pazienti è uno dei principali impegni della professione infermieristica e riveste una assoluta priorità quando i pazienti sono neonati o bambini. Numerosi studi infatti dimostrano che i pazienti pediatrici, sono esposti tre volte più degli adulti ad errori terapeutici potenzialmente dannosi
La frequenza stimata è di 2,3 errori e di 10 "quasi errori" (errori evitati all'ultimo momento, i cosiddetti "near misses") ogni 100 bambini ricoverati Il neonato, ad esempio, è ad alto rischio di errore: una
differenza minima di farmaco in più può produrre effetti catastrofici poiché la minuscola massa corporea e l’immaturità degli organi non riescono a tamponare l’overdose.
In generale in pediatria ci sono molte più opportunità di sbagliare perché il processo che porta alla somministrazione della terapia in un bambino è molto più complesso che nell’adulto; include più passaggi, vari calcoli in più e l’uso di algoritmi. Ad esempio per una sola somministrazione può essere necessario: determinare il peso esatto e l’età in giorni, calcolare la dose, applicare l’algoritmo per decidere la frequenza giornaliera in base all’età, ricostituire il farmaco, calcolare la frazione da somministrare. Le criticità possono intervenire in cinque fasi diverse della terapia: prescrizione, trascrizione, approvvigionamento, somministrazione e monitoraggio successivo. La più alta percentuale di errori riguarda la prescrizione della terapia (79%), il momento della trascrizione (11%), e la somministrazione (4%)
Garantire la sicurezza dei pazienti è uno dei principali impegni della professione infermieristica e riveste una assoluta priorità quando i pazienti sono neonati o bambini. Numerosi studi infatti dimostrano che i pazienti pediatrici, sono esposti tre volte più degli adulti ad errori terapeutici potenzialmente dannosi
La frequenza stimata è di 2,3 errori e di 10 "quasi errori" (errori evitati all'ultimo momento, i cosiddetti "near misses") ogni 100 bambini ricoverati Il neonato, ad esempio, è ad alto rischio di errore: una
differenza minima di farmaco in più può produrre effetti catastrofici poiché la minuscola massa corporea e l’immaturità degli organi non riescono a tamponare l’overdose.
In generale in pediatria ci sono molte più opportunità di sbagliare perché il processo che porta alla somministrazione della terapia in un bambino è molto più complesso che nell’adulto; include più passaggi, vari calcoli in più e l’uso di algoritmi. Ad esempio per una sola somministrazione può essere necessario: determinare il peso esatto e l’età in giorni, calcolare la dose, applicare l’algoritmo per decidere la frequenza giornaliera in base all’età, ricostituire il farmaco, calcolare la frazione da somministrare. Le criticità possono intervenire in cinque fasi diverse della terapia: prescrizione, trascrizione, approvvigionamento, somministrazione e monitoraggio successivo. La più alta percentuale di errori riguarda la prescrizione della terapia (79%), il momento della trascrizione (11%), e la somministrazione (4%)
Iscriviti a:
Post (Atom)