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04/08/11

LA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO SANITARIO IN ITALIA E CONFRONTO CON ALTRI STATI ESTERI


LA FORMAZIONE ED IL RUOLO DELL’INFERMIERE E DELL’OPERATORE SOCIO
SANITARIO IN ITALIA E CONFRONTO CON ALTRI STATI ESTERI

Con la soppressione dei corsi di formazione per infermieri generici e la nascita di nuove figure di
supporto  come  quella  dell’operatore  socio  sanitario,  diventa  sempre  più  importante  per  gli
infermieri,  capire il  ruolo di questi  colleghi,  per potere assicurare un’assistenza di équipe rivolta
all’esigenze dell’assistito,  sia in ospedale,  che sul  territorio.  Non è infatti  possibile ottenere  un
corretto inserimento di tali operatori, se gli infermieri non hanno prima chiaro chi sono e le attività
che possono eseguire.
Se l’evoluzione di queste figure di supporto non è accompagnata ad  un’informazione corretta
rivolta al personale infermieristico, rischiamo che questi operatori vengano utilizzati per svolgere
compiti inferiori e non adeguati a livello della formazione ricevuta e quindi uno spreco di risorse,
utili  anche  per  liberare  tempo  agli  infermieri  e  permettere  a  questi  di  dedicarsi  ad  assicurare
un’assistenza olistica al paziente, basata anche sulla relazione e sull’educazione sanitaria, oltre che
su una corretta pianificazione e supervisione.
Il  nostro studio, partendo da un  excursus-storico legislativo che ci  ha permesso di ricordare lo
sviluppo  nel  tempo  della  professione  infermieristica,  ha  cercato  di  dimostrare  la  positività
dell’inserimento degli operatori socio sanitari, sia nel contesto ospedaliero che territoriale.
Per avere una panoramica completa della situazione,  abbiamo anche svolto una ricerca a livello
mondiale,  analizzando gli  aspetti  salienti  sia per quanto riguarda l’assistenza infermieristica che
quella degli operatori di supporto di alcuni Stati esteri, con la speranza di fare un po’ di chiarezza su
quella che è la situazione attuale.

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03/08/11

Disegno di legge 1142 Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie



Disegno di legge 1142
Istituzione degli ordini e albi
delle professioni sanitarie
infermieristiche, ostetrica,
riabilitative, tecnico-sanitarie
e della prevenzione
Senatrice Rossana Boldi (LNP)
Per garantire i cittadini dal rischio di incappare in professionisti ‘abusivi, e per superare la disparità tra le professioni sanitarie già organizzate in ordini e collegi e quelle che ancora non lo sono, il ddl recupera le linee guida della legge 43 del 2006 (che delega il Governo ad istituire appositi ordini professionali per ciascuna area organica di professioni sanitarie), che resta ancora in attesa di decreti attuativi.

Il testo dispone l’istituzione degli ordini professionali delle professioni infermieristiche, delle ostetriche, delle professioni sanitarie della riabilitazione, dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni tecniche sanitarie e della prevenzione.

Esaminato in Commissione Sanità congiuntamente al ddl  573 e approvato come testo base l'8 luglio 2009. Relatore alla Commissione, Laura Bianconi.
redazione
25/06/2010
Allegati:
FONTE: http://parlamentosalute.osservatorioistituzioni.it/sections/14-home

02/08/11

COS'È L'ALLERGIA AL LATTICE


        COS'È L'ALLERGIA AL LATTICE


L'allergia al lattice è una manifestazione clinica in crescente aumento scatenata dalle numerose proteine contenute nel lattice dotate di elevata attività antigenica.
Si tratta di reazioni che coinvolgono la cute, l'apparato respiratorio e cardiovascolare, in alcuni casi di estrema gravità, con casi anche mortali.
In pratica si tratta di una risposta del sistema immunitario ad alcune proteine contenute nel lattice.
L'ALLERGIA AL LATTICE IN PILLOLE...
Il lattice è il principale componente della gomma naturale, con cui vengono prodotti numerosi oggetti utilizzati sia in campo medico che nella vita quotidiana e lavorativa
CATEGORIE A RISCHIO

Tutti possono sensibilizzarsi al lattice, ma le persone che sono a continuo contatto con la gomma (es. chi lavora nell'industria della gomma, o gli operatori sanitari a continuo contatto con presidi contenenti lattice) sono le categorie più a rischio. Inoltre sono maggiormente predisposte all'allergia le donne, le persone asmatiche o con allergie alimentari (banana, kiwi, avocado, castagna, arachidi ecc.), con la spina bifida o anomalie urogenitali congenite.