15/10/2018 -
I 102 presidenti degli Ordini provinciali riuniti nel Consiglio nazionale
hanno sottoscritto un documento sulla condotta dei loro iscritti sui
social: ogni comportamento che leda la professione e l’immagine dei
professionisti attraverso i social sarà punito: la rappresentanza professionale
si impegna a essere guida ed esempio per un buon uso dei social
I 102 presidenti degli Ordini
provinciali riuniti nel Consiglio nazionale hanno sottoscritto un documento
sulla condotta dei loro iscritti sui social.
Guai all’infermiere che
qualificandosi tale agisce sui social e sul web, magari creando anche un
profilo fake, mancando di decoro, di rispetto, usando turpiloquio,
rinunciando a ogni possibilità di confronto costruttivo e sereno, parlando
senza cognizione di causa sia in merito a evidenze scientifiche sia in merito a
una consapevolezza ragionata dei fenomeni di cui discute: Federazione e Ordini
provinciali interverranno sul piano disciplinare.
La scelta di
un posizionamento ufficiale che preveda maggior rigore nei confronti di chi
utilizza i social qualificandosi come infermiere minando l’immagine di tutta la
comunità professionale che ne esce mortificata sul piano etico, deontologico,
culturale e frenando la credibilità politica istituzionale delle rappresentanze
nei confronti della società civile, politica, professionale, nasce dai troppi
casi in cui ultimamente una compattezza professionale avrebbe potuto ottenere
vantaggio dalla comunicazione social mentre l’atteggiamento e l’uso improprio
di alcuni sono diventati vetrina di una minoranza professionale livorosa,
aggressiva e violenta che danneggia tutti.
La FNOPI e
tutti gli Ordini provinciali ritengono quindi indispensabile dotarsi di una
policy (o anche di condividere una netiquette – la buona educazione in rete -
con i propri utenti) per poter moderare in modo corretto e trasparente le
discussioni generate dai post pubblicati e comprendere che non tutti i
contenuti sono adatti a Facebook: le immagini possono trovare spazio su
Instagram, i video su Youtube, i posizionamenti istituzionali su Twitter, gli
approfondimenti e i documenti ufficiali sul sito istituzionale e così via.
Cinque i
passaggi mutuati dal Codice Deontologico vigente da rispettare se ci si
qualifica come infermiere su ogni piattaforma comunicativa
1) tenere conto
dei valori etici, religiosi e culturali, del genere e delle condizioni sociali
della persona;
2) impegnarsi a
cercare il dialogo, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni
etiche;
3) perseguire uno
spirito di collaborazione e confronto con i colleghi o con altri professionisti
sanitari e non;
4) riconoscere e
valorizzare lo specifico apporto degli altri attori che operano nell’equipe;
5) tutelare il
decoro personale e il proprio nome e salvaguardare il prestigio della
professione.
“Se i mezzi
di comunicazione oggi ci hanno dato libertà di parola su ogni argomento e in
ogni contesto – sottolinea nel documento la FNOPI - questo non significa che
tale libertà sia esente da conseguenze anche disciplinari”.
Per questo
Federazione e Ordini hanno deciso di agire. Ogni comportamento che leda la
professione e l’immagine dei professionisti attraverso i social sarà punito: la
rappresentanza professionale si impegna a essere guida ed esempio per un buon
uso dei social.
FILE
ALLEGATI FNOPI
pronunciamento social .pdf (134 KB)
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