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10/06/11

CDKL5: una Malattia Rara del Cromosoma X

CDKL5: una Malattia Rara del Cromosoma X

(a cura dell'Associazione CDKL5)

Variante della più conosciuta sindrome di Rett, a differenza di quest'ultima la CDKL5 (o sindrome di Hanefeld) - individuata solo nel 2004 - ha un esordio molto precoce e può colpire sia i maschi che le femmine. I sintomi di questa Malattia Rara sono molteplici e riguardano in particolare l'ambito neurologico e quello visivo. Non esistono ancora cure, ma solo trattamenti per alcuni specifici aspetti

La CDKL5 (o sindrome di Hanefeld dal nome  di Markolf Hanefeld, che nel 1984 ne descrisse la variante a esordio precoce delle crisi) è una Malattia Rara, individuata solo nel 2004 in Australia da John Cristofolo.
Si tratta di una patologia degenerativa causata dall'alterazione di un gene denominato appunto CDKL5 e localizzato sul Cromosoma X. Per effetto della mutazione o delezione, la proteina codificata da tale gene non viene prodotta oppure viene prodotta in forma alterata, non funzionante.


Classificata spesso in modo generico in sindromi come quella di Rett atipica, di West e di Lennox Gestalt o con parole come "encefalopatia epilettica criptogenetica idiopatica", la CDKL5 può essere considerata in realtà come una variante della più conosciuta sindrome di Rett, ma a differenza di quest'ultima ha un esordio molto precoce e in genere non esiste una fase di normalità. Inoltre può colpire sia i maschi che le femmine.

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Segni clinici
Sintomi neurologici: nessun danno cerebrale. Epilessia precoce, prima dei sei mesi (in media intorno ai 45 giorni di vita) in genere farmacoresistente. Si tratta di crisi epilettiche tonico cloniche, crisi focali, crisi di assenza atipica, con elettroencefalogramma inizialmente normale, che può evidenziare anomalie in zona frontale e occipitale e mancanza di attività di fondo normale o rallentata. Risonanza magnetica (RMN) con contrasto encefalo nella norma.
Ritardo psicomotorio di varia entità, tratti autistici, difficoltà del linguaggio, ipertonia degli arti inferiori e ipotonia assiale.
Deficit visivo di tipo centrale con nistagmo oculare, disturbi visivi di tipo corticale e strabismo.
Atteggiamenti o conclamate scoliosi e cifosi, osteoporosi, dita rastremate, difficoltà articolari.
Caratteristiche del viso: occhi grandi ben definiti, labbro inferiore prominente, arcata dentale superiore in avanti e piorrea.
Disfunzioni del sistema nervoso autonomo con alterazioni dell'attività respiratoria (iperventilazione) e alterazioni della peristalsi intestinale (aerofagia e meteorismo); possibile formazione di anse intestinali temporanee, bruimmo, disfunzioni del nervo vago che regola l'attività cardiaca.
Autismo: tratti autistici, disturbo pervasivo dello sviluppo.
Vi sono quindi sintomi molteplici, a volte opposti (irritabilità o apatia a tutto, in particolare inizialmente agli ultrasuoni, pianto inconsolabile o assente, magrezza o obesità) e non necessariamente tutti presenti.
Cause
Non essendo riscontrata alterazione nei genitori, è presumibile che l'alterazione genetica sia insorta "de novo" al momento del concepimento.
Diagnosi
La diagnosi avviene attraverso un semplice esame del sangue spendibile ai Centri ASL di:
- Oasi di Troina (Enna), dr. Falco
- Policlinico Le Scotte di Siena, prof.sas Ranieri
- Ospedale Auxologico di Milano, dr.ssa Russo
- Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova, dr.ssa Murgia
- Ospedale Meyer di Siena, prof. Guerrini
- Ospedale Cisanello di Pisa
- Ospedale Stella Maris di Calambrone (Pisa)
Trattamento
Il trattamento specifico per l'epilessia - per chi ne soffre - è a cura di Giuseppe Gobbi dell'Ospedale Maggiore di Bologna, di Maurizio Elia di Troina (Enna), di Roberta Ciglio dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma e di Stefano Sartori del Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova.
L'esame del sangue viene in genere prescritto dal pediatra, dal neuropsichiatra infantile del territorio, dal neuropsichiatra infantile specializzato in Malattie Rare.
La verifica dei sintomi della malattia è a cura dell'Ospedale Gaslini di Genova (prof.ssa Pintaudi), dell'Ospedale di Siena (referente prof. Hajech) e dell'Ospedale di Versilia (referente prof. Pini).
La cura è trovare la proteina che il fisico non fornisce da solo, nelle quantità adeguate e per sempre.

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