Introduzione
Il trattamento del dolore è uno dei principali doveri del medico.
L’adempimento di questo dovere è stato storicamente scarso specie nei confronti del paziente
pediatrico. Fino a pochi anni orsono prevaleva il concetto che i bambini non percepissero o non
ricordassero gli eventi dolorosi con la stessa intensità di un adulto. Si temeva anche in modo
infondato che il trattamento del dolore mascherasse sintomi di lesioni ingravescenti. Tutto ciò è
falso a non è più appropriato limitarsi a negare l’analgesia. Sono state date numerose ed erronee
motivazioni per non trattare il dolore in pediatria. L’affermazione più frequente era che i bambini
specie se lattanti non provassero dolore. Di fatto le vie neurali nocicettive sono attive entro la 23a e
24a settimana di E.G.
I neonati a termine e pretermine presentano un completo sviluppo delle vie di trasmissione del
dolore senza presentare un completo sviluppo dei sistemi di inibizione del dolore. Pertanto è
dimostrato che provino dolore in misura maggiore rispetto ai soggetti di età inferiore. Inoltre, molti
medici rifiutano la somministrazione di analgesici o li somministrano in modo inadeguato per il
timore di gravi effetti collaterali possibili, quali la depressione respiratoria o l’ipotensione, ma l’uso
appropriato di qualsiasi farmaco analgesico riduce fortemente i rischi suddetti. Un’altre falsa
affermazione è che i bambini presentano un maggiore rischio di assuefazione o di mascheramento
dei sintomi di peggioramento. Non esiste alcuna ragione per negare una adeguata analgesia ad un
bambino. I miti e i dogmi del passato relativi al trattamento del dolore in pediatria sono superati e
non esiste più alcuna valida ragione per negare analgesici. I bambini sofferenti sono confusi,
spaventati e stremati: è nostro dovere mitigare la sofferenza. Vorremmo concludere riportando dei
versi tratti dal libro “Dalle parole non dette” di Kahlil Gibran:
…puoi dimenticare le persone con cui hai riso
mai quelle con cui hai pianto.
LEGGI SCARICA PDF |
Nessun commento:
Posta un commento