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16/01/12

Norme di Primo Soccorso: come effettuare la chiamata al 118

Norme di Primo Soccorso: come effettuare la chiamata al 118
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Cos’è il primo soccorso?
Il primo soccorso è l’aiuto che chiunque può dare a una o più persone vittime di incidente, in attesa di un soccorso sanitario qualificato che se ne faccia carico. Si differenzia quindi dal pronto soccorso, che è invece effettuato da personale specializzato in possesso di attrezzature adeguate (volontari soccorritori).

Il primo soccorritore e il volontario soccorritore hanno però un principio in comune: entrambi non possono e non devono sostituirsi al medico, ma semplicemente mettere in moto determinati atti che servono a preservare l’infortunato da eventuali aggravamenti.
La condotta da tenere
Cosa non si deve MAI fare?
- Accompagnare o trascinare l’infortunato in un locale pubblico o in un luogo diverso da dove lo abbiamo trovato;
- Caricarlo su un’auto di passaggio senza aver capito bene cosa gli è successo;
- Somministrargli alcolici o dargli comunque da bere;
- Trasportarlo in ospedali sbagliati.
Cosa si deve fare?
Bisogna chiamare i soccorsi! In Italia esiste un numero gratuito unico e nazionale per le emergenze: il 118. Si può chiamare questo numero anche quando non si hanno soldi sul cellulare.
In alcune regioni in cui il 118 non è attivo, o negli stati europei, si può chiamare il 113 (dove rispobderanno in italiano).
Come si effettua la chiamata di soccorso?
Molte persone, prese dal panico, chiamano il 118 senza dare le giuste indicazioni, rallentando inesorabilmente i soccorsi.
Se ci limitiamo ad urlare: veniteeeeeeeeeeeeeee, si è fatto male aiutoooooooooooo… non potremo ricevere i soccorsi adeguati.
Dove deve venire l’ambulanza? Che tipo di ambulanza occorre? Quanti sono i feriti? Cosa è successo?
E’ importante sapere che in Italia il 118 è un’organizzazione molto efficiente, che svolge numerosi compiti:
- la prima persona che risponde al telefono fa una scrematura del tipo di problema, per passarvi il medico o infermiere più adatto alla vostra situazione;
- il medico o l’infermiere che rispondono alla vostra chiamata, vi fanno alcune domande utili e indispensabili per capire cosa è successo, e NON vi fanno perdere tempo. Le loro domande vi fanno guadagnare tempo, perchè indirizzeranno l’ambulanza giusta nel posto giusto;
- l’operatore potrà tenervi al telefono mentre un’ambulanza è GIA’ partita, quindi non dovete preoccuparvi di chiudere la comunicazione. Anzi, si dice sempre che noi dobbiamo essere gli ultimi a mettere giù il telefono, per essere certi di aver dato tutte le indicazioni indispensabili;
- il 118 sa in tempo reale quali sono i medici specialisti di turno negli ospedali e anche i posti letto disponibili: per questo è importante non precipitarsi in ospedale da soli, in caso di emergenza, perchè si rischia di sbagliare ospedale;
- il 118 è in costante contatto con carabinieri, polizia, vigili del fuoco, unità cinofile e sommozzatori… quindi in alcuni casi manderà più tipi di soccorsi. Ma soprattutto coordina diversi tipi di ambulanze, che vengono inviate a seconda dell’urgenza della vostra situazione: le ambulanze di base, composte da soli volontari; le ambulanze con infermiere a bordo; le ambulanze con medico a bordo; le ambulanze di rianimazione pediatrica; l’elisoccorso…
[La CRI non è il 118.
La CRI (e le altre croci) lavorano con il 118 su convenzione.]
Ecco le informazioni importanti da comunicare al 118:
- segnalare la dinamica dell’evento: cosa è successo?
- segnalare la località precisa, i riferimenti topografici, il numero civico della propria abitazione e il numero dell’interno, il piano, la scala, la presenza di ascensori;
- segnalare il nominativo presente sul citofono: se lasciamo un cognome diverso da ciò che è scritto sul citofono, non ci troveranno mai!;
- in tangenziale e in autostrada (dove NON ci si può fermare!), segnalare la direzione di marcia, l’uscita e il km;
… In ogni caso è sempre valida la regola di attaccare il ricevitore per ultimi.
Cosa bisogna fare per prestare un corretto primo soccorso?
Mentre attendiamo l’arrivo dei soccorsi, cosa possiamo fare?
Innanzi tutto: calma e ragionamento!
Bisogna sempre ricordarsi un principio molto importante, perchè non dobbiamo mai strafare: piuttosto che far male, meglio non fare!
Auto protezione:
Innanzi tutto ci si deve proteggere! Se ci sono fiamme, cavi dell’alta tensione lesionati, incidenti con più veicoli in strade pericolose, pericoli di carichi pendenti, ecc… bisogna proteggere se stessi e fare in modo di non farsi male. Se ci facciamo male, non solo non abbiamo aiutato l’infortunato, ma abbiamo aumentato il numero delle persone da soccorrere.
Cerchiamo di non fare gli eroi, che non abbiamo il fisico!
Valutare la dinamica dell’evento:
Se capiamo cosa è successo, saremo più utili ai soccorritori. L’infortunio è avvenuto per un trauma, una malattia o una causa ambientale?
Stare vicini all’infortunato:
Se possibile, dobbiamo stare vicini all’infortunato: tenergli la mano, parlargli dolcemente, tranquillizzarlo. In questo modo potremo valutare se e per quanto perde coscienza, se respira, se vomita, se si muove, se ha emorragie, ecc…
Completamento dell’assistenza:
Si attende l’arrivo di un’ambulanza, o di un medico IN DIVISA, raccontando ciò di cui siamo stati testimoni e allontanandoci quando la nostra presenza non è più richiesta.
Questo è molto importante per evitare di incorrere nel reato di Omissione di Soccorso.
Art. 593: Omissione di soccorso.
Chiunque, trovando abbandonato o smarrito un fanciullo minore degli anni dieci, o un’altra persona incapace di provvedere a se stessa, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia o altra causa, omette di darne immediato avviso all’Autorità è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire seicentomila.
Alla stessa pena soggiace chi, trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare il soccorso necessario o di darne immediato avviso all’Autorità pubblica.
Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale, la pena è aumentata; se ne deriva la morte la pena è raddoppiata.
Cosa significa?
Significa che la Legge NON ci obbliga a soccorrere una persona, a farle il bocca a bocca o a fermarle un’emorragia, se non sappiamo farlo o non vogliamo farlo per proteggerci da aventuali contagi.
La Legge ci obbliga a chiamare i soccorsi (118) e ad aspettarli sul luogo dell’evento
, per non abbandonare l’infortunato e per consegnarlo nelle mani di personale qualificato.
La scala delle urgenze
Ovviamente bisogna chiamare il 118 solo quando è davvero necessario, per non privare di un’ambulanza chi ne ha davvero bisogno.
Se abbiamo un’unghia incarnita, NON dobbiamo chiamare il 118, ma andare dal nostro medico di base.
Se abbiamo una forte influenza, chiamiamo la guardia medica.
Se abbiamo un dolore al torace, chiamiamo il 118!
Per quasi 10 anni, prima del mio trasferimento a Bologna, sono stata volontaria (e insegnante) in Croce Rossa, e ho prestato soccorso anche per il 118. Ho una venerazione per la CRI, che mi ha dato tanto e a cui ho dato tanto. E ho una venerazione soprattutto per l’educazione sanitaria, per la prevenzione e per il primo soccorso, perchè mi hanno aiutata a conoscere molte persone, andando in giro per aziende, scuole e associazioni a fare corsi di primo soccorso.
Quindi, ben lungi dal dare consigli medici, per i quali non sono titolata, ecco qualche indicazione di primo soccorso: più che altro per non aggiungere danni al danno
[Le informazioni raccolte provengono da una dispensa scritta di mio pugno per la mia ex-sede CRI e si basano sul libro per Monitori e Capomonitori a cura Di Anna TOS RICCI: Lezioni di Primo Soccorso, direttive di insegnamento ad uso dei Monitori e Capomonitori della CRI]
Fonte: http://www.mammafelice.it/

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