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15/12/11

Come non pagare quota fissa del ticket sanitario

Come non pagare quota fissa del ticket sanitario
 
clip_image002I cittadini che devono fare le analisi sono penalizzati da un ticket "truffaldino". Parliamo dei 10 euro di quota fissa per ogni ricetta, introdotti dal governo a decorrere dal 17 luglio 2011, a carico delle regioni «spendaccione» (Puglia, Abruzzo, Calabria, Lazio, Campania, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna e Sicilia) poi esteso a tutte.
Il pesante ticket incide soprattutto su esami di laboratorio e visite specialistiche prescritti dal medico sulla ricetta del SSN (rosa). In questi quattro mesi le Asl o Asp non si sono accorte che i pazienti potrebbero evitare di pagare più del necessario.

In altre parole accade che in numerosi ambulatori della Asl o Asp il cittadino si presenta allo sportello per pagare le prestazioni e nessuno gli suggerisce che potrebbe risparmiare dei bei soldini. Spieghiamo in che modo. Pochi sanno che le prestazioni richieste agli ambulatori pubblici possono essere erogate non solo presentando la classica ricetta rosa, ma anche sul normale ricettario bianco, con intestazione del medico o dello specialista
Qual è la differenza? Che con la ricetta SSN "rosa" è obbligatorio pagare il contributo aggiuntivo di 10 euro, mentre per gli esami richiesti "a pagamento" o "a totale carico", elencati sulla ricetta bianca, i 10 euro non sono dovuti!!!
Chiariamo che le norme per l’erogazione delle prestazioni prevedono, per ogni ricetta sulla quale si possono richiedere fino a un massimo di 8 prestazioni, il pagamento massimo di 36,15 euro, ai quali si devono aggiungere, dal 17 luglio scorso appunto, 10 euro: totale 46,15 euro più eventuale maggiorazione (in alcune regioni fra cui la Sicilia). Ma basta fare alcune semplici somme per accorgersi che, soprattutto gli esami di routine, (come la glicemia, il colesterolo, la Ves, l’emocromo, i trigliceridi e via elencando) non totalizzano quasi mai 46,15 euro. E quindi al povero utente, caricato da decine di altri balzelli (rifiuti, addizionali, assicurazioni, eccetera), farebbe comodo sapere che se si presenta con la ricetta bianca (timbrata e firmata dal medico) potrebbe risparmiare e, in qualche caso, addirittura dimezzare la spesa.
E’ vero che gli impiegati allo sportello non hanno ricevuto alcuna disposizione che vieti loro di «suggerire» all’utente di risparmiare. Ma è altrettanto vero che le Asl o Asp, finora si sono guardate bene dall’informare l’utenza di questa «interessante» opportunità, costantemente praticata nei laboratori privati. Dal canto loro gli operatori del ticket - e c’è da comprenderli - non possono assumere l’iniziativa di «aiutare» la povera gente, suggerendo loro di richiedere le analisi a pagamento. Per spiegare il meccanismo si intaserebbero gli sportelli, inoltre al momento degli esami è troppo tardi per farsi prescrivere gli esami nella ricetta bianca.
Qualche operatore sanitario ha ammesso: «Quando ho potuto ho suggerito il percorso “risparmioso”, soprattutto di fronte a soggetti di basso reddito, ma non posso andare contro gli interessi dell’azienda». (da: la gazzetta del mezzogiorno). In realtà l'azienda non perde nulla, i soldi che incassa in più li dovrà sottrarre dal credito vantato verso la regione. Se ne parlava nel post Ticket Sicilia: aumenta quota fissa a 10 euro
Attenzione, ci sono esami che costano molto; come i marcatori tumorali e markers epatite, per non parlare dello screening del Papilloma virus (450 euro circa), per i quali conviene pagare i 46,15 euro più eventuale maggiorazione. Solo per gli esami che costano poco l’invito è di farseli prescrivere solo su ricetta bianca, con firma e timbro del medico.
FONTE: http://www.saluteme.it/

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