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05/12/10

IL MIO MICROINFUSORE

               IL MIO MICROINFUSORE


Guida all'uso del microinfusore

 PREFAZIONE

  Da tempo non si stampava in Italia una “Guida alla terapia con microinfusore”.
Eppure nel nostro Paese  la  terapia con microinfusore è prescritta a un numero sempre
maggiore di persone. Erano 640 nel 1998, 1542 tre anni dopo, oltre 3000 attualmente. Nei
prossimi anni si stima che molti altri bambini, ragazzi e adulti passeranno dalla “classica”
terapia multi-iniettiva al microinfusore. Del resto negli Stati Uniti oltre 200 mila persone in-
sulinodipendenti controllano il loro diabete mediante terapia insulinica con microinfusore.
  Questo avviene perché i microinfusori aiutano il Team diabetologico a migliorare
il controllo e il profilo glicemico di molti fra i loro pazienti insulinodipendenti e offrono alla
persona con diabete immediati benefici in termini di stile di vita e di libertà (Bode, 2002).
  Due concetti emergono di  frequente parlando di microinfusori:  la possibilità
di mimare  il  funzionamento del pancreas e  la flessibilità offerta da questa modalità di
somministrazione insulinica. Cosa significa esattamente? Come si traducono giorno per
giorno in scelte e risultati? Questa guida cerca di chiarirlo illustrando concetti importanti
come quello di velocità di infusione basale, boli prandiali, boli di correzione, impostando
i processi logici da seguire in caso di ipoglicemia, iperglicemia o chetoacidosi, e soprat-
tutto spiegando come la flessibilità offerta dalla terapia con microinfusore si traduca in
soluzioni applicabili nella vita quotidiana (mangiar fuori, attività fisiche impreviste, dormi-
re fino a tardi) e in condizioni particolari (malattie concomitanti, gravidanza, vacanze).
  Roche Diagnostics ha chiesto a tre Diabetologi italiani, tra coloro che da più
tempo studiano e utilizzano il microinfusore, di redigere insieme una guida proposta ai
Servizi di Diabetologia come un ausilio didattico. Uno strumento che può servire da sup-
porto all’educazione impartita dal Team diabetologico, unico punto di riferimento sicuro
e personalizzato per  il paziente, ed essere un  importante sostegno all’addestramento
effettuato ai pazienti sul microinfusore stesso.
  A Daniela Bruttomesso - coordinatrice del Centro di Riferimento Regionale per
la  terapia con microinfusore della Regione Veneto  - a Valerio Miselli  -  responsabile del
Servizio di Malattie Metaboliche e Diabetologia dell’Ospedale di Scandiano - e a Nicoletta
Sulli - responsabile del Servizio di Diabetologia Pediatrica del Policlinico Umberto  I Uni-
versità di Roma La Sapienza - vanno i più sentiti ringraziamenti per aver condiviso i nostri
obiettivi e raccolto la sfida di mettere a disposizione in questo volume la loro esperienza.


  link: IL MIO MICROINFUSORE

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