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18/12/16

Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale


Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale

Il diritto al miglior trattamento medico possibile è un diritto fondamentale, specialmente per il bambino.
Tutte le strutture che forniscono assistenza sanitaria al fanciullo devono offrire un ambiente accogliente, sicuro e attento alle sue esigenze, e il personale addetto alle cure del fanciullo deve essere specificamente addestrato ad assistere i minori e saper valutare l'approccio di volta in volta adeguato alle diverse età.

Negli Anni '50 numerosi studi di psicologi e pediatri hanno messo in evidenza gli effetti dannosi del ricovero in ospedale sul benessere psicoaffettivo dei bambini. In particolare la separazione quasi completa dalla famiglia, a quel tempo prassi comune in tutti gli ospedali, provocava disturbi a livello emozionale di varia entità, anche di lunga durata. Furono avviati dei cambiamenti per favorire un maggior coinvolgimento delle famiglie nell'assistenza dei bambini malati, cambiamenti che ottennero via via l'appoggio degli operatori sanitari.
Nel 1961 cominciarono a sorgere, dapprima in Gran Bretagna e poi in altri Paesi europei, associazioni di volontari per il benessere dei bambino in ospedale per consigliare e sostenere i genitori e informare e collaborare con gli operatori sanitari. Nel 1988 dodici di queste associazioni si incontrarono a Leida, nei Paesi Bassi e nel corso di questo primo Convegno europeo fu redatta la CARTA di LEIDA, che riassume in 10 punti i diritti del bambino in ospedale enunciati dalla Risoluzione del Parlamento europeo sui diritti del bambino. Nel 1993 fu fondata EACH, che raccoglie e coordina le associazioni non profit impegnate per il benessere del bambino in ospedale: suo scopo è l'applicazione della Carta di Leida, da allora chiamata "CARTA di EACH”.
 

La Carta dei diritti dei bambini in ospedale EACH
Carta dei diritti dei bambini in ospedale EACH (European Association for Children in Hospital) La Carta di EACH, redatta nel 1988, riassume in 10 punti i diritti del bambino in ospedale.
1. Il bambino deve essere ricoverato in ospedale soltanto se l'assistenza di cui ha bisogno non può essere prestata altrettanto bene a casa o in trattamento ambulatoriale.
2. Il bambino in ospedale ha il diritto di avere accanto a sé in ogni momento i genitori o un loro sostituto.
3. L'ospedale deve offrire facilitazioni a tutti i genitori che devono essere aiutati e incoraggiati a restare. I genitori non devono incorrere in spese aggiuntive o subire perdita o riduzione di salario. Per partecipare attivamente all'assistenza del loro bambino i genitori devono essere informati sull'organizzazione del reparto e incoraggiati a parteciparvi attivamente.
4. Il bambino e i genitori hanno il diritto di essere informati in modo adeguato all'età e alla loro capacità di comprensione. Occorre fare quanto possibile per mitigare il loro stress fisico ed emotivo.
5. Il bambino e i suoi genitori hanno il diritto di essere informati e coinvolti nelle decisioni relative al trattamento medico. Ogni bambino deve essere protetto da indagini e terapie mediche non necessarie.
6. Il bambino deve essere assistito insieme ad altri bambini con le stesse caratteristiche psicologiche e non deve essere ricoverato in reparti per adulti. Non deve essere posto un limite all'età dei visitatori.
7. Il bambino deve avere piena possibilità di gioco, ricreazione e studio adatta alla sua età e condizione, ed essere ricoverato in un ambiente strutturato arredato e fornito di personale adeguatamente preparato.
8. Il bambino deve essere assistito da personale con preparazione adeguata a rispondere alle necessità fisiche, emotive e psichiche del bambino e della sua famiglia.
9. Deve essere assicurata la continuità dell'assistenza da parte dell'équipe ospedaliera.
10. Il bambino deve essere trattato con tatto e comprensione e la sua intimità deve essere rispettata in ogni momento.

I 10 principi della Carta di EACH fanno frequenti riferimenti a quanto espresso nella CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL'INFANZIA, come pure al riconoscimento delle diverse esigenze affettive e di sviluppo del minore nelle varie fasi di età.
Fonte http://www.malattierare.cittadinanzattiva.it/





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