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13/02/13
FRUTTOSEMIA
FRUTTOSEMIA
Codice esenzione : RCG060
Definizione
Disordine del metabolismo del fruttosio dovuto al deficit di attività della fruttosio 1-fosfato aldolasi, che causa accumulo di fruttosio-1-fosfato. Tale accumulo inibisce la glicogenolisi e la gluconogenesi, provocando grave ipoglicemia dopo ingestione di fruttosio.
Una prolungata ingestione di fruttosio nei lattanti porta alla fine ad insufficienza epatica e a morte. I pazienti sviluppano una spiccata avversione per i cibi dolci. Eliminando dalla dieta fruttosio e saccarosio si evita un decorso cronico della malattia (Medline Thesaurus)
Segni e sintomi
Sono noti tre disturbi ereditari del metabolismo del fruttosio. Due di essi sono dovuti al difetto di uno degli enzimi della via metabolica specializzata del fruttosio (la fruttosuria essenziale e l'intolleranza ereditaria al fruttosio, la prima una condizione benigna, la seconda potenzialmente mortale). Sebbene non sia strettamente un disturbo della via metabolica specializzata del fruttosio, anche il deficit della fruttosio 1,6-difosfatasi epatica è di solito classificata come un errore del metabolismo del fruttosio (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Lattanti e adulti affetti da intolleranza ereditaria al fruttosio sono perfettamente sani e asintomatici fino a che non introducono alimenti contenenti fruttosio o saccarosio. Così, durante l'allattamento materno non si verifica alcuna alterazione metabolica. Allo svezzamento, con l'introduzione della frutta e della verdura, si manifestano i primi sintomi. Più è piccolo il bambino e maggiore è il carico dietetico di fruttosio, più grave è la reazione. I neonati che non vengono allattati al seno, ma con latte vaccino di formula contenente fruttosio o saccarosio, sono a rischio di vita.
Nel lattante e nel piccolo bambino, i sintomi di esordio sono scarso appetito, vomito e deficit di crescita. Tutti gli altri sintomi si manifestano meno frequentemente, ma sono più specifici e suggestivi di compromissione gastrointestinale, ipoglicemia, shock e lesione epatica. Essendo la presentazione clinica multiforme nel piccolo lattante, la diagnosi viene facilmente trascurata. Se l'introduzione dello zucchero tossico persiste, si hanno episodi ricorrenti di ipoglicemia e l'insufficienza renale ed epatica progredisce, portando alla fine a morte.
Il bambino sopravvive, e i sintomi regrediscono, quando la formula viene sostituita con una non tossica o con l'infusione endovenosa di glucosio. Se il paziente sfugge alla diagnosi a questo punto, la malattia assume un decorso protratto, con alti e bassi.
Grazie all'esperienza, alcuni genitori imparano velocemente a scegliere i latti di formula e i cibi innocui per i loro figli affetti dal disturbo. Gli episodi acuti diventano rari quando il bambino sviluppa una avversione per i cibi e le bevande che causano i disturbi (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Storia naturale
Con il trattamento, la disfunzione epatica e renale migliora ed è comune un recupero della crescita. Lo sviluppo intellettivo di solito non è compromesso. Crescendo, i sintomi diventano più lievi anche dopo l'ingestione di fruttosio; la prognosi a lungo termine è buona. A causa della volontaria astensione dietetica dal saccarosio, i pazienti affetti sviluppano raramente carie dentaria (Nelson, Textbook of Pediatrics, XVI Edition).
Eziologia
La modalità di trasmissione è autosomica recessiva. Il gene per l'aldolasi B sta nel cromosoma 9q13-32. L'allele più frequentemente coinvolto nell'intolleranza al fruttosio è l' A149P. La malattia è uniformemente distribuita tra i due sessi.
L'enzima difettoso è l'aldolasi B (fruttosio 1,6-difosfato aldolasi) del fegato, della corticale renale, e dell'intestino tenue. Le aldolasi A e C, che sono le più rappresentate nel muscolo scheletrico e nel cervello, non sono alterate (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Uno screening neonatale per la mutazione A149P nella popolazione britannica ha evidenziaTo la presenza di 27 eterozigoti in una coorte casuale di 2050 nati, predicendo una frequenza di un omozigote per l'allele A149P ogni 23.000 nati (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Diagnosi
La diagnosi in età prescolare o scolare viene fatta di solito in occasione di esami per il sospetto di malattie da accumulo, per deficit o ritardo di crescita o talvolta per disturbi del comportamento e solo dopo aver raccolto una scrupolosa anamnesi nutrizionale.
Il sospetto è confortato dalla presenza di sostanze ridotte nelle urine (glucosio o fruttosio o entrambe) o dall'iperaminoaciduria e da elevati livelli ematici di metionina e tirosina, evidenziate con metodiche selettive. Non appena si ha il sospetto di fruttosemia, saccarosio, fruttosio e sorbitolo devono essere eliminati dalla dieta e dai farmaci assunti. I benefici effetti di questa eliminazione, che di solito si vedono nel giro di giorni, rappresentano il primo elemento positivo della diagnosi. La diagnosi va poi confermata con l'analisi del DNA o, dopo alcune settimane di astinenza dal fruttosio, con il test di tolleranza al fruttosio endovenoso e, in caso di dubbio, dal dosaggio della fruttoaldolasi in una biopsia epatica o, eventualmente, del tenue (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Terapia
Il trattamento consiste nell'eliminazione dalla dieta di tutte le fonti di saccarosio e di fruttosio. Misure di supporto come l'infusione di plasma fresco congelato o la trasfusione possono migliorare i problemi coagulativi e compensare il deficit di complemento.
I pazienti, o i loro genitori, devono far presente la loro patologia ad ogni ricovero: essi devono sapere che infusioni di soluzioni contenenti fruttosio, sorbitolo o zuccheri invertiti rappresentano una immediata minaccia all'incolumità e alla vita del paziente.
Gli eterozigoti per la fruttosemia possono essere identificati con l'analisi del DNA e con il 31P-MRS. Metodiche convenzionali più vecchie non hanno alcun successo (C. Scriver et al., The Metabolic and Molecular Bases of Inherited Disease, Eighth Edition).
Bibliografia
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FONTE: http://malattierare.regione.veneto.it/
Associazione Intolleranza Fruttosio
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