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23/02/11

Chi è l'Infermiere

nightingale-florence2Chi è l'Infermiere

L'infermiere è il professionista sanitario responsabile dell'assistenza infermieristica.
L'assistenza infermieristica si realizza attraverso interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa. Le principali competenze e attività dell'infermiere riguardano dunque l'assistenza ai malati e ai disabili di tutte le età, la prevenzione delle malattie e l'educazione sanitaria.

L'assistenza infermieristica è una professione sanitaria dell'area delle scienze infermieristiche.
L'infermiere pertanto svolge con autonomia professionale le attività dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva; espleta le funzioni e ha le sue basi:
Profilo professionale norme che definiscono l'infermiere come unico responsabile dell'esercizio dell'assistenza infermieristica
codice deontologico che è la base del gesto professionale, della professionalità e del rispetto della persona.
Formazione e Pratica assistenziale i quali abilitano all'esercizio della professione.
L'infermiere partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettività, in stretta collaborazione ed interazione con la Persona e la Famiglia, al fine di individuarne le potenzialità residue di collaborazione all'evento assistenziale.
L'infermiere dall'accurata analisi dei dati raccolti formula, per ogni attività di vita\categoria di bisogni, le diagnosi infermieristiche e formula i relativi obiettivi; pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; agisce sia individualmente che in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali avvalendosi ove necessario dell'opera del personale di supporto. Educa la Persona, la Famiglia e gli educatori preposti alla salvaguardia della salute. Forma gli studenti ed i neo assunti nel rispetto delle competenze ed in accordo alle unità didattiche dei curricula formativi. Per obbligo etico e professionale si impegna al proprio aggiornamento professionale e rende disponibile le conoscenze acquisite per arricchire il bagaglio culturale del corpo professionale.

Florence Nightingale, concepiva il bisogno come necessità di controllare i fattori ambientali per garantire la salute
Hildegard E. Peaplu, ha concepito un processo interpersonale dove sia il paziente che l'infermiera hanno un ruolo ugualmente importante nell'interazione terapeutica, dando massima attenzione sotto l'aspetto psicologico del paziente
Lydia Hall, dichiara che il bisogno delle persone di cure infermieristiche qualificate aumenta man mano che diminuisce il bisogno di cure mediche
Virginia Henderson, dichiara che bisogna aiutare il paziente in modo che diventi autonomo e comprenda i meccanismi che lo rendono indipendente
Dorothea Orem, dichiara che l'infermiere debba intervenire solo in situazioni in cui il paziente non sappia gestire a se stesso
Faye Glenn Abdellah, si basa sul mantenimento ottimale di alcuni aspetti e tematiche
Joyce Travelbee, punta la sua teoria sul rapporto umano
Jean Watson
Evelyn Adam, basa la sua teoria sulla predisposizione, attuazione e valutazione del piano assistenziale.
Ernestine Wiedenbach, dichiara che l'azione infermieristica deve essere caratterizzato dalla solidarietà, dall'abilità e dalla comprensione verso una persona bisognosa di assistenza sanitaria.

Il passato

"Il prendersi cura" è stato un compito assolto quasi esclusivamente dalla donna che sin dall'era preistorica attraverso l'uso di erbe medicinali cercava di aiutare l'organismo a superare le problematiche di salute, di alimentazione, di crescita, di supporto psico-fisico.
In tutte le culture mondiali la donna è sempre stata una figura accanto alla persona sofferente. nei secoli successivi, il potere che acquisiva la donna-curante fece sì che esse fossero ingiustamente accusate di stregoneria ed i segreti delle cure passarono ai medici - rigorosamente uomini. La donna continuò l'accudimento ma senza capacità decisionale. era la carità che veniva esercitata dalle dame, nobildonne, suore,ecc..
Nel XIX secolo si deve a Florence Nightingale e alla sua solida cultura scientifica e umanistica il riconoscimento del ruolo fondamentale dell'igiene nella cura del malato e la gestione di tutti i bisogni di salute della Persona. Le infermiere anglo-sassoni elaborarono le teorie infermieristiche che hanno rivoluzionato l'approccio all'assistenza infermieristica e arricchito di un corpo di conoscenze tali da determinare l'approdo formativo alle università.
Dal 1976, per diventare infermiere, allora denominato Infermiere Professionale, era sufficiente frequentare un corso professionale di tre anni con programma didattico riconosciuto dall'Unione Europea al quale si poteva accedere con una scolarità di 10 anni (biennio di scuola media superiore).
Con legge del 19 novembre 1990, n. 341 - Riforma degli ordinamenti didattici universitari - Gazzetta Ufficiale 23 novembre 1990, n. 274, viene istituito, il “diploma universitario di primo livello in Scienze infermieristiche”.
Segue un breve periodo di transizione tra il vecchio e il nuovo ordinamento didattico, ma nel '92, grazie al Decreto legislativo del 30 dicembre 1992, n 502 - Riordino della disciplina in materia sanitaria - Gazzetta Ufficiale 30 dicembre 1992, n. 137, viene sancito il definitivo passaggio alla formazione universitaria. Diventa requisito obbligatorio il diploma di scuola secondaria superiore di secondo grado. Il titolo rilasciato al termine del corso è un “diploma universitario”.

Il percorso formativo odierno

l Decreto Ministeriale del 02 aprile 2001 - Determinazione delle classi delle lauree specialistiche universitarie delle professioni sanitarie - Gazzetta Ufficiale 5 giugno 2001, n.128, trasforma il diploma universitario per infermiere in laurea triennale e viene inoltre prevista la laurea specialistica nelle Scienze infermieristiche e ostetriche. Il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004, n. 2701 modifica la denominazione del corso di laurea specialistica in “corso di laurea magistrale”.
Oggi dunque l'esercizio della professione è subordinata al conseguimento del titolo universitario (laurea di primo livello in infermieristica), rilasciato a seguito di un esame finale con valore abilitante alla professione e dall'iscrizione al relativo albo professionale. Tale titolo è valido sull'intero territorio nazionale nel rispetto alla normativa europea in materia di libera circolazione delle professioni (legge 1º febbraio 2006, n. 43). Sono ritenuti validi i titoli acquisiti prima della normativa attuale (Infermiere Professionale, Diploma Universitario di Infermiere).

Le tappe del percorso formativo

Laurea in Infermieristica (3 anni, 180 CFU, titolo "Dottore in infermieristica")
Laurea magistrale(specialistica) in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche (2 anni, 120 CFU, titolo"Dottore magistrale in scienze infermieristiche ed ostetriche)
Dottorato di Ricerca (3 anni, titolo "Dottore di ricerca infermieristica")
Master di I o II Livello (1 anno, 60 CFU)

Attività professionale

L'infermiere svolge la propria attività professionale in aziende ospedaliere sanitarie pubbliche o private, nelle Asl, in ambulatori privati, nei cad., e i servizi sanitari di assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o di libera professione; concorrendo direttamente all'aggiornamento professionale, alla ricerca e alla prevenzione.
Le aree di operatività a contatto con il paziente/utente seguono processi assistenziali di natura complessa.
In fase di diagnosi, l'infermiere è parte attiva nella raccolta dell'anamnesi, nell'accertamento delle condizioni di salute e nello svolgimento di esami ematici o strumentali.
Nella fase della cura, la presenza dell'infermiere è diretta alla presa in carico dell'assistito mediante la progettazione del piano di assistenza e la corretta esecuzione delle attività diagnostico-terapeutiche. La presenza di almeno un professionista è costante nelle unità di cure per acuti.
La presenza degli Infermieri Specialisti Clinici, esperti in possesso di un master universitario in una delle specialità infermieristiche, consente un'assistenza sanitaria avanzata (Advanced Pratice Nursing) erogata attraverso una consulenza infermieristica o grazie alla presenza costante, come nel caso delle terapie intensive.
Nella fase di recupero e riabilitazione, all'interno delle proprie realtà lavorative, l'infermiere produce spesso il materiale informativo per la dimissione dell'ammalato e provvede all'educazione nella fase di dimissione.
Recentemente si sono sviluppati reparti specializzati definiti post-acuti o di riabilitazione estensiva, dove il percorso di riabilitazione vede l'equipe infermieristica essere il personale di riferimento, mentre il medico interviene in qualità di consulente esterno.
Nell'ambito del Management Sanitario per le Funzioni di Coordinamento infermieristico, l'infermiere è presente a livello di dipartimento, e/o Unità Operative oltre alla gestione del personale egli si occupa degli aggiornamenti professionali, del controllo e sorveglianza ambientale. Quello del coordinatore infermieristico (ex Caposala) è un ruolo intermedio tra professionisti e dirigenza strategica aziendale, quindi anello indispensabile per il buon funzionamento dell'intero sistema.
L'Infermiere per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, tramite attribuzione di alcune attività del personale di supporto noto con la qualifica di OSS (acronimo che significa operatore socio sanitario). Questo passaggio è ricordato sia dalle normative di riferimento dell'Infermiere (vedasi DM 739 del 14.9.1994 ed il codice deontologico) sia da quelle relative all'operatore socio sanitario (vedasi Conferenza Stato Regioni del 22 gennaio 2001). Ricade comunque sull'infermiere la responsabilità per la corretta gestione dell’assistenza.

Specialità infermieristiche

Il Dm 739/94 individua cinque aree principali della formazione complementare infermieristica: sanità pubblica, pediatria, salute mentale/psichiatria, geriatria, area critica.
Sono altresì attive altre specialità tra cui:
Infermieristica legale e forense
Infermieristica bellica
Infermieristica in area critica
Infermieristica in area geriatrica
Infermieristica in area pediatrica
Infermieristica in nefrologia e Infermieristica in dialisi
Infermieristica in oncologia e Infermieristica in cure palliative
Infermieristica in sala operatoria
Infermieristica in salute mentale e Infermieristica in psichiatria
Infermieristica di sanità pubblica
Infermiere Case Manager
Management infermieristico per le funzioni di coordinamento

Infermieristica pediatrica

Tra le specialità infermieristiche è di particolare rilevanza quella pediatrica, ovvero quella volta alla cura e all'assistenza dei bambini. In Italia esistono due diversi percorsi formativi per l'assistenza pediatrica. Il Master in area pediatrica (60 CFU), destinato a chi abbia già acquisito la Laurea in Infermieristica; oppure il Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica della durata di tre anni (180 CFU) al termine del quale si acquisisce il titolo di Infermiere Pediatrico. L'infermiere pediatrico può svolgere la propria attività sia a diretto contatto con i pazienti sia in altri ambiti come la prevenzione e la ricerca, o ancora in ambito dirigenziale.

Infermieristica legale e forense

L’infermieristica legale e forense è una disciplina in fase di sviluppo che ha come scopo l'accertamento dei fatti penalmente perseguibili scaturiti da procedure infermieristiche attuate con imprudenza, imperizia o inosservanza di leggi e regolamenti. Tali accertamenti sono volti soprattutto a determinare il nesso di causalità all'interno dell'azione, necessario per mettere in relazione la condotta dell'indagato con l'evento. I campi elettivi dell'infermiere legale e forense sono inoltre:
l'ambito legale, nelle sale settori in collaborazione col Medico Legale;
la gestione del rischio clinico, per le competenze specifiche, per la stesura di progetti e la consulenza nella progettazione di cartelle infermieristiche;
l'assistenza e gestione delle vittime di stupri o violenze sessuali, analogamente a quanto succede, ad esempio, nei paesi anglosassoni dove la vittima viene seguita nel suo percorso psicologico, psichiatrico, ostetrico, peritale e giudiziale dall'infermiere responsabile dell'equipe;
l'assistenza e gestione dei minori vittime di abusi;
l'assistenza e gestione delle dipendenze da alcool, droghe e farmaci, in collaborazione con i medici ed i servizi istituzionalmente preposti;
l'assistenza legale e sindacale ai colleghi, in collaborazione con Avvocati, Associazioni, Sindacati;
l'educazione ed informazione sanitaria, con particolare riferimento al mondo della scuola ed alla prevenzione delle droghe d'abuso.
Il percorso formativo dell'infermiere legale e forense prevede master universitari di 1º e 2º livello, attivati in molteplici Università italiane, anche in modalità telematica. Nel maggio 2009 è nata il Italia la prima Associazione per Infermieri legali e forensi, l'AILF.
I fini dell'AILF sono:
rappresentare i colleghi nelle sedi istituzionali, in modo che questa figura venga riconosciuta e valorizzata nella legislazione e nei contratti collettivi;
far riconoscere nei tribunali la figura dell'infermiere forense, con un albo CTU specifico;
dare sostegno agli studenti ed a coloro che sono interessati al campo infermieristico forense;
offrire consulenza tecnica in ambito legale e forense ai colleghi;
promuovere e specializzare la figura dell'infermiere forense in ambito violenze sessuali, figura presente in tutto il mondo come unico professionista responsabile della gestione delle vittime e della raccolta, preparazione e conservazione delle prove;
riunire i professionisti specializzati in questa nuova branca dell'infermieristica in Italia per lo scambio di idee, progetti, esperienze e la crescita professionale;
favorire l'accesso ad un vasto archivio di materiale, anche proveniente dall’estero, in particolare dai paesi anglosassoni.

Infermieristica Bellica

L'Infermiere Militare svolge la propria professione nell'ambito della Forza Armata nella quale è inserito, conseguendo le specializzazioni relative (operatore iperbarico, MEDEVAC, forense, etc.). Le relative Scuole di Sanità, Esercito (Cecchignola), Marina (Taranto), Aeronautica (Roma), Carabinieri (Firenze), addestrano gli Allievi Infermieri attraverso Corsi Universitari, conferendogli la Laurea in Infermieristica e l'abilitazione all'esercizio della professione. In passato s'indicava l'Infermiere Militare nel grado di Maresciallo, a seguito del conseguimento del titolo accademico, dell'abolizione del mansionario e dell'ampliamento delle competenze, da pochi anni è però in atto un adeguamento del grado che può prevedere invece per l'Infermiere Militare Laureato il grado di Tenente, come già in atto nelle principali forze N.A.T.O.(esempio U.S.A.). Tale adeguamento è già in atto nella Marina e nell'Esercito Italiano.

Infermiere di Area Critica

È l'infermiere che opera in ambiti in cui risultano compromesse le funzioni vitali del paziente, esempio Rianimazione, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso, Servizi di Emergenza-Urgenza(118), Anestesia ecc...; possiede conoscenze, competenze e abilità specifiche che gli consentono di affrontare tutte le situazioni che determinano criticità ed instabilità vitale, dal verificarsi dell’evento scatenante, fino alla stabilizzazione, all’iniziale recupero oppure alla morte.
Infermiere del Comparto Sanitario della Polizia di Stato

È l'infermiere che opera nel Servizio Sanitario della Polizia di Stato, il Ruolo di appartenenza è quello Tecnico-Scientifico, ed è inserito nel Profilo Professionale dei Revisori Tecnici Infermieri, che comprende tre qualifiche: Vice Revisore, Revisore e Revisore Capo. L'infermiere della P. di S., esercita la professione presso gli Uffici Sanitari Provinciali delle Questure, presso gli Uffici Sanitari degl'Istituti d'Istruzione della P. di S,presso gli Uffici Sanitari dei Reparti Mobili e presso i Centri Sanitari Polifunzionali. Si occupa principalmente dell'assistenza, della prevenzione, della formazione ed informazione dei dipendenti della P. di S. Inoltre esplica la sua attività anche in occasione di Assistenza sanitaria a personalità italiane e straniere ed in altre condizioni di carattere riservato, in caso di calamità naturali, in occasione di eventi di Ordine e Sicurezza Pubblica. Riveste le qualifiche di Ufficiale di Polizia Giudiziaria ed Agente di Pubblica Sicurezza. È inquadrato ne 6º livello retributivo ed è equiparato al Grado di Brigadiere del Corpo dei Carabinieri e/o Finanza, o al Grado di Sergente dell'esercito.

L'emergenza infermieristica in Italia

L'Italia soffre da anni di carenza di personale infermieristico.
Nei paesi Ocse c'è una media di 8,9 infermieri ogni mille abitanti. Nel nostro paese il rapporto è di 6. Sessantamila infermieri in meno rispetto al fabbisogno stimato.
Questa situazione persiste da diversi anni, malgrado l'arrivo di numerosi infermieri stranieri che attualmente rappresentano il 10% degli iscritti all'albo professionale.
Il problema ha raggiunto ormai dimensioni strutturali e le cause sono da ricercare nelle stressanti condizioni lavorative, scarsa gratificazione professionale, turni massacranti e carichi di lavoro insopportabili, stringati organici e cattiva gestione del personale esistente, ridicolo riconoscimento salariale.
Al contrario, in Italia ci sono 4,7 medici ogni mille abitanti, contro una media Ocse di 2,5. Il rapporto infermieri/medici è in Italia di 0,6 contro la media Ocse di 2,1.

Legislazione

L'attività infermieristica viene delineata da diverse leggi:
DPR 14 marzo 1974, n. 225 – art. 2, punto 12, lettera g, istituzione del mansionario
Decreto Ministeriale 739 del 14 settembre 1994, vi è la legittimazione del processo assistenziale e della sua messa in opera
Decreto Ministri Sanità e Università 26 luglio 1996 Diploma universitario infermieristico
Legge 42 del 26 febbraio 1999, Si ha l'abrogazione del mansionario, dando più responsabilità all'infermiere
Legge 251 del 10 agosto 2000[10] istituzione dei albi specifici
Decreto Ministro Università 2 aprile 2001 Laura infermieristica
Legge 1 del 8 gennaio 2002, si ha l'equipollenza di tutti i diplomi, si istituisce la crescita formativa, come la laurea specialistica, master e altri corsi di formazione post base
Codice deontologico

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