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09/04/15

Tubercolosi


                         Tubercolosi


1. Che cos’è la tbc?

La tbc è una malattia infettiva curabile e può essere sconfitta con le cure appropriate, ma soprattutto con la diagnosi precoce dei soggetti malati. La tbc è causata da un batterio, il Mycobacterium tuberculosis.

2. Come si trasmette?



La trasmissione dell’infezione avviene per via aerea da un paziente affetto da tbc contagiosa, attraverso colpi di tosse o starnuti, a causa dell'esposizione al bacillo presente nelle goccioline di saliva o di secrezioni bronchiali, prodotti da persone con tubercolosi della laringe o polmonare.

3. Come si cura?

Spetta al medico decidere la terapia più idonea sulla base degli esami e della storia clinica del paziente. Il trattamento con farmaci antitubercolari, una volta iniziato, va seguito scrupolosamente e va accompagnato da esami di controllo, che forniscono ulteriori informazioni sull’andamento del processo di guarigione o su eventuali necessità di adattamento della terapia.
La terapia può durare da 6 mesi a 18-24 mesi. Deve essere seguita diligentemente per evitare che si instauri una resistenza ai farmaci antitubercolari.

4. Quale test utilizzare per scoprire l’infezione?

Le linee guida del Ministero della salute indicano l'intradermoreazione secondo Mantoux come test di riferimento per scoprire chi è venuto in contatto con il bacillo della tubercolosi. Si tratta di un test cutaneo con il quale viene iniettata una piccola quantità di tubercolina (chiamata anche PPD) con una siringa ad ago sottilissimo subito sotto lo strato superficiale della cute del braccio. L'iniezione provoca solamente una sensazione simile alla puntura di spillo, non è dolorosa.
È un esame innocuo per tutti: bambini, donne in gravidanza, soggetti immunodepressi.
Dopo 48-72 ore bisogna far esaminare la sede di inoculazione da un operatore sanitario esperto per stabilire se la reazione è negativa o positiva.
In caso di reazione positiva si forma un piccolo indurimento sottocute, di solito inferiore al centimetro. Un test è negativo quando non succede nulla. A volte può essere indicato ripetere il test a distanza di alcune settimane per confermare un esito negativo.
Il test IGRA su sangue è indicato come test di conferma nei pazienti risultati positivi all’intradermoreazione, in particolare nei soggetti vaccinati.

5. Un bambino “positivo al test” è malato?

La positività al test della tubercolina non vuol dire essere malato.
Quando l’organismo viene a contatto con il bacillo tubercolare presente nell'aria il suo sistema immunitario produce anticorpi specifici e mette il batterio sotto controllo impedendone la crescita e la diffusione. Il batterio può così rimanere per anni in uno stato inattivo.
Questa condizione viene chiamata “infezione tubercolare latente”.
Le persone con infezione tubercolare latente non presentano sintomi, non sono malati e non possono in alcun modo trasmettere la tbc agli altri.
Più del 90% delle persone che hanno contratto l'infezione tubercolare non svilupperanno mai la malattia. In queste persone il bacillo rimane inattivo per tutta la vita.

6. Che cos’è l’infezione tubercolare latente?

L’infezione tubercolare latente è una condizione in cui un soggetto è venuto a contatto con il Mycobacterium tuberculosis ma non presenta una malattia tubercolare attiva, è asintomatico, non è infettivo e potrebbe non ammalarsi mai per il resto della vita.

7. I bambini “positivi al test”, che non hanno sviluppato la malattia, sono contagiosi?

No, i bambini "positivi al test", con “infezione tubercolare”, che non hanno sviluppato la malattia non possono trasmettere la TBC agli altri e quindi non sono contagiosi.

8. I bambini “positivi al test” devono prendere dei farmaci?

Il trattamento farmacologico viene considerato caso per caso ma è raccomandato per tutte le persone che siano contatti di TB attiva. Nelle persone positive, cioè con infezione cosiddetta latente, il trattamento dell’infezione può eliminare i bacilli “dormienti” riducendo la possibilità della loro attivazione e lo sviluppo della malattia attiva.
Le linee guida del Ministero della salute stabiliscono le regole di comportamento da adottare in questi casi.
Nei bambini di età uguale o inferiore a 5 anni anche in presenza di un test TST e/o IGRA negativo il trattamento è raccomandato subito dopo l’esposizione, una volta che sia stata esclusa una TB attiva nel bambino.
Il trattamento in gravidanza va valutato caso per caso in relazione al rapporto rischio/beneficio.

9. Si può guarire dalla malattia tubercolare?

Sì. Oggi con i farmaci disponibili oltre il 95% dei pazienti guariscono completamente dalla malattia. La terapia si basa sull'uso contemporaneo di tre o più spesso quattro tipi differenti di farmaci antibiotici. I più importanti sono:
  • Isoniazide
  • Rifampicina
  • Pirazinamide
  • Etambutolo
  • Streptomicina


10. I bambini positivi possono frequentare la scuola e gli amici senza problemi?

I bambini positivi al test, con “infezione tubercolare”, che non hanno sviluppato la malattia, possono frequentare la scuola e gli amici senza problemi, in quanto non contagiosi e quindi non possono trasmettere la TBC agli altri.

11. I familiari e gli altri contatti di un bambino positivo che cosa devono fare?

Familiari e contatti di un bambino positivo possono sottoporsi a screening mediante test di Mantoux, se il medico lo indica. Si ricorda che un bambino positivo, ma che non ha la malattia, non è infettante.

12. In Italia c’è un sistema di controllo dei casi di tbc?

I casi di tubercolosi sono soggetti a notifica obbligatoria secondo quanto indicato nel Decreto ministeriale 15/12/90, con scheda di sorveglianza aggiornata nel 1999, in occasione dell’emanazione di linee guida per il controllo della tubercolosi (Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 1999), mirate a promuovere la standardizzazione della terapia antitubercolare e il follow-up dei pazienti trattati, la prevenzione e controllo della TB in pazienti ad alto rischio, tra i quali soprattutto i contatti dei casi e il miglioramento dell’accesso ai servizi.
Il sistema di notifica dei casi di tubercolosi del Ministero della Salute costituisce il flusso informativo ufficiale, cui si fa riferimento per il monitoraggio dell’andamento della malattia in Italia.

13. Quanti casi di tbc ci sono ogni anno nel nostro paese?

In Italia, come in molti altri paesi industrializzati, la tubercolosi è una patologia relativamente rara. L’incidenza negli ultimi anni è rimasta costante, intorno a 7 casi di malattia/100.000 abitanti (corrispondenti a poco più di 4.200 casi di malattia) e, comunque, al di sotto del limite che classifica un paese come a bassa prevalenza di TBC (incidenza inferiore a 10 casi per 100.000 abitanti). Per contro, la prevalenza di infezioni latenti è pari al 12% nella popolazione genrale (corrispondenti, in termini assoluti, a poco più di 7.200.000 soggetti con infezione latente).

14. Chi deve fare la vaccinazione per la prevenzione della malattia?

La vaccinazione antitubercolare (o BCG, perché contiene il bacillo tubercolare modificato secondo Calmette Guerìn) è obbligatoria per le seguenti categorie, individuate dal DPR 7 novembre 2001 n. 465, "Regolamento che stabilisce le condizioni nelle quali è obbligatoria la vaccinazione antitubercolare":
  • neonati e bambini di età inferiore a 5 anni, con test tubercolinico negativo, conviventi o aventi contatti stretti con persone affette da tubercolosi in fase contagiosa, qualora persista il rischio di contagio;
  • personale sanitario, studenti in medicina, allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa, in caso di cuticonversione, essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all'uso di farmaci specifici.


Fonte  Ministero della salute

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